“Libertà va cercando ch’è sì cara…”
La giustizia vive anzitutto fuori dai tribunali e si incontra con giudici e avvocati solo in alcune circostanze. In particolare quando è disattesa e violata. In questi casi spetta ai giudici porre rimedio alle violazioni, sia se intervenute tra “pari” (rompendo le regole della convivenza) sia se prodotte da poteri forti (economici, mediatici o politici) disinteressati al bene comune. Perché l’intervento della giustizia sia adeguato sono necessari un rapporto, un’influenza reciproca tra cittadini e giudici. Le “parole di giustizia” devono essere conosciute, discusse, condivise. Non solo, ma occorre un quadro di riferimento comune. La giustizia, infatti, non è la stessa in un contesto di libertà e di partecipazione e in un quadro di oppressione e repressione del dissenso.
Da qui la scelta di “Parole di giustizia” di affrontare, nell’anno in cui ricorre l’ottantesimo anniversario della Liberazione, il tema della libertà in generale e di alcune specifiche libertà oggi più che mai violate o in pericolo.
Lo esploreremo, con il contributo di diverse sensibilità, anche nei suoi rapporti con i diritti, l’uguaglianza, la dignità delle persone. Dopo una doverosa analisi, coerente con l’anniversario segnalato, del rapporto tra lotta di liberazione e Costituzione, procederemo ad un excursus sulla libertà degli antichi e quella dei moderni per approdare all’oggi e all’esame delle attuali coniugazioni del termine libertà da parte della destra e della sinistra, spesso assai diverse dall’accezione originaria nella nota trilogia cardine della rivoluzione. Si toccheranno, poi, alcuni degli aspetti fondamentali del tema:
– la libertà nei sistemi politici
– la libertà dei corpi e quella delle menti
– la libertà di opinione e di insegnamento
– il sistema dell’informazione anche alla luce dei nuovi strumenti tecnologici
– la società del controllo (nella legislazione e nella prassi)
– i limiti alla libertà compatibili con la democrazia
– il ruolo della giurisdizione nella tutela delle libertà fondamentali
– il rapporto della libertà con l’uguaglianza
– la rimozione degli ostacoli alla realizzazione della effettiva libertà delle persone.
Si tratta di problemi che toccano tutti i nostri campi di azione (la politica, l’università, l’informazione, la giurisdizione…) e sui quali un’analisi unitaria è più che mai necessaria. Li affronteremo, come sempre, intrecciando il vocabolario del diritto con il linguaggio della storia, dell’arte, della sociologia, della filosofia, del giornalismo, della scienza politica. E le “parole di giustizia” saranno coniugate da magistrati, avvocati, docenti, filosofi, politologi, storici, operatori sociali e della comunicazione, coinvolti in conferenze, confronti e interviste, a scuola, in università, in luoghi pubblici, in dialogo con studenti, docenti, cittadini.