
Comunicati
Il sollecito di Mattarella
La dirigenza di Magistratura democratica guarda con rispetto e attenzione alle indicazioni che il Presidente della Repubblica ha riservato al mondo della giustizia.
Ritiene fondamentale, per superare la crisi di fiducia e credibilità che ha colpito l’ordine giudiziario, che tutta la magistratura ritrovi quell’unità di intenti e quell’entusiasmo che, valorizzando le diverse ispirazioni culturali e sensibilità giuridiche, ne ha garantito il ruolo costituzionale e l’autorevolezza istituzionale, fuggendo la tentazione autoreferenziale e restando aperta al dialogo con gli altri attori, in primo luogo l’avvocatura, orientando la sua azione alla tutela effettiva dei diritti.
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Ordine pubblico democratico
In questi giorni le notizie di cronaca hanno riportato una serie di episodi che richiamano la nostra attenzione sull’uso legittimo della forza pubblica e sul concetto di ordine pubblico.
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La scelta dei commissari di concorso: il Csm torni ad assumerne la responsabilità
Esiste uno stretto legame tra autonomia, indipendenza e meccanismi di selezione di coloro che saranno chiamati a svolgere funzioni giurisdizionali.
Comunicati
La Sezione Md di Reggio Calabria a proposito della visita del Ministro Piantedosi
Apprendiamo dalla Stampa come il Ministro dell’Interno Piantedosi, nella giornata di domani, si recherà – tra l’altro – ad Africo per la inaugurazione della nuova Caserma dei Carabinieri che sorgerà su un bene confiscato.
Comunicati
Sull’incriminazione dei Giudici della Corte penale internazionale
Magistratura democratica si unisce con convinzione alle tante voci che in queste ore, dalla magistratura associata alla politica e alla società civile, stanno esprimendo una severa e ferma condanna dell’incriminazione emessa dal Comitato investigativo della Federazione Russa nei confronti di Rosario Aitala e di Karim Khan, rispettivamente Giudice e Procuratore della Corte penale internazionale.
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Il Cdc dell'Anm: assemblea generale e stato d'agitazione
Il dibattito del CDC di sabato 13 maggio ha avuto come momento centrale la riflessione sull'iniziativa disciplinare del Ministro Nordio nei confronti del collegio della Corte d’Appello di Milano che aveva applicato gli arresti domiciliari con braccialetto elettronico al cittadino russo Artem Uss, poi sottrattosi alla misura e fuggito verso la Russia.