Roberto Cornelli ci spiega che le paure sociali non sono innate nell’essere umano, bensì rappresentano una costruzione dei rischi che ciascuna società pensa siano prioritari e da temere. Mass media, social media e alcune decisioni politiche alimentano le principali paure percepite dalle persone. Creando, artatamente, una sorta di cortina fumogena propagandistica per orientare le paure verso certi temi. Ed è questo meccanismo perverso che trasforma tematiche sociali come l’immigrazione in questioni di sicurezza, percepite dunque come rischi da temere.