“Non è un accidente se Magistratura democratica è stata protagonista della storia della magistratura negli ultimi 60 anni per la sua capacità, attraverso la riflessione collettiva e lo straordinario esempio personale e professionale di molti dei suoi componenti. Diciamo così, accorciare al distanza, distogliere la tensione ataviche inevitabile nella quale un magistrato si deve confrontare quotidianamente tra l’affermazione del diritto e l’affermazione della giustizia. E questo avendo come bussola principale la Carta costituzionale, i suoi valori e la loro trasformazione nel tempo. La ragione di una così lunga vitalità sta nella capacità di ascolto e di rapporto con la società, di confronto con le trasformazioni che l’hanno attraversata. Per questa ragione, non ho nessun timore sulle sorti future di Magistratura democratica. In quanto la sua ragion d’essere è profonda e sentita da molti giovani colleghi, non importa quanti. Tutti ben sappiamo in quest’epoca quanto ce ne sia uno straordinario bisogno.”