Comunicati
Md: solidarietà a Lia Sava
PALERMO - La notizia dell’accesso abusivo da parte di ignoti nell’ufficio di Lia Sava all’interno della procura della Repubblica di Palermo è un fatto che allarma.
Accanto alla nostra solidarietà a Lia, vogliamo ricordare che sono in gioco non solo la riservatezza e l’efficacia delle indagini delicatissime che ella conduce, ma anche la sua sicurezza personale e professionale, la sua serenità durante il lavoro che svolge, la stessa immagine della funzione giudiziaria e della magistratura.
Siamo sicuri che le autorità competenti faranno presto luce su un episodio dai contorni poco chiari e individueranno le misure necessarie perché fatti simili non abbiano a ripetersi.
Luigi Marini e Piergiorgio Morosini
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Magistratura democratica sulla nomina del Garante dei diritti delle persone private della libertà
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La questione che ci sentiamo di sottolineare con urgenza è un’altra ed è davvero delicata.
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DDL 1660. Se la scelta repressiva alimenta l’insicurezza e la distanza dalle istanze sociali.
In questi giorni è all’attenzione della Camera dei deputati il DDL 1660 [Disposizioni in materia di sicurezza pubblica, di tutela del personale in servizio, nonché di vittime dell’usura e di ordinamento penitenziario], di iniziativa governativa [proponenti i ministri Crosetto, Nordio, Piantedosi].
Domani potrebbe essere qualunque magistrato
Il caso di Emilio Sirianni
Il mancato riconoscimento della settima valutazione di professionalità a Emilio Sirianni, a causa delle opinioni personali e politiche dallo stesso espresse in conversazioni private intercorse con un conoscente e intercettate nell'ambito di un procedimento penale avviato nei confronti di quest’ultimo, mette in crisi le libertà costituzionali fondamentali che in uno stato democratico sono riconosciute a tutti i cittadini, magistrati inclusi.
Comunicati
Nuovo scandalo al Consiglio Superiore della Magistratura. Come ritrovare la fiducia nell’istituzione?
Le ultime cronache provenienti dal CSM ci restituiscono crude immagini che costituiscono ulteriore dimostrazione della pericolosa china che stanno percorrendo il sistema di governo autonomo della magistratura e la nostra democrazia: un giudice disciplinare che parla riservatamente con un’incolpata (magistrata, che, inopinatamente, cerca – e, altrettanto inopinatamente, ottiene – un contatto riservato con il “suo” giudice); che si mostra sensibile alle segnalazioni di altri componenti del CSM; che si mostra sensibile alle segnalazioni di “amici degli amici”; che si spinge a rappresentare la disponibilità a usare un occhio di riguardo, per quanto possibile; che esplicitamente afferma di violare il segreto della camera di consiglio.
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Ultime nuove in materia penale, tra vuoti selettivi di tutela e misure dannose per i processi e per gli obiettivi del PNRR
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L’articolo 323 del codice penale sin dal 1990 ha subito modifiche che, oltre a intervenire in maniera oscillante sul trattamento sanzionatorio, lo hanno ridefinito più volte nei suoi elementi essenziali. La norma di chiusura nella tutela penale del bene pubblico ha avuto vita non facile.