Immigrazione
Nave Aquarius: il rifiuto dell’accoglienza stravolge la nostra scala di valori
Il nostro Paese ha negato l’approdo a 629 migranti miracolosamente scampati alla morte, tra cui 123 minori non accompagnati e 7 donne in stato di gravidanza.
La decisione di non fare approdare nei porti italiani la nave Aquarius di Sos Mediterranée e di lasciarla in mare, con il suo carico di vite umane salvate anche grazie all’intervento della Guardia costiera italiana, è in grave contrasto con gli obblighi che discendono dal diritto internazionale ed umanitario del soccorso in mare.
I valori indivisibili e universali della dignità umana, dell’uguaglianza e della solidarietà fanno parte del patrimonio spirituale e morale dell’Unione Europea.
La nostra Costituzione tutela la vita umana e le persone senza guardare al loro colore, alla loro provenienza, alla loro razza.
Il rifiuto dell’accoglienza stravolge questa scala di valori, che non è nella disponibilità dei governi e dei Ministri e che ci impone oggi di mettere, in ogni caso, al primo posto la vita e la protezione dei profughi in grave situazione di vulnerabilità, rifiutando le narrazioni strumentali e demagogiche che alimentano paure e rabbia sociale.
Non farlo significa tradire i valori dell’Europa e della nostra Costituzione.
Articoli Correlati
Domani potrebbe essere qualunque magistrato
Il caso di Emilio Sirianni
Il mancato riconoscimento della settima valutazione di professionalità a Emilio Sirianni, a causa delle opinioni personali e politiche dallo stesso espresse in conversazioni private intercorse con un conoscente e intercettate nell'ambito di un procedimento penale avviato nei confronti di quest’ultimo, mette in crisi le libertà costituzionali fondamentali che in uno stato democratico sono riconosciute a tutti i cittadini, magistrati inclusi.
Comunicati
Nuovo scandalo al Consiglio Superiore della Magistratura. Come ritrovare la fiducia nell’istituzione?
Le ultime cronache provenienti dal CSM ci restituiscono crude immagini che costituiscono ulteriore dimostrazione della pericolosa china che stanno percorrendo il sistema di governo autonomo della magistratura e la nostra democrazia: un giudice disciplinare che parla riservatamente con un’incolpata (magistrata, che, inopinatamente, cerca – e, altrettanto inopinatamente, ottiene – un contatto riservato con il “suo” giudice); che si mostra sensibile alle segnalazioni di altri componenti del CSM; che si mostra sensibile alle segnalazioni di “amici degli amici”; che si spinge a rappresentare la disponibilità a usare un occhio di riguardo, per quanto possibile; che esplicitamente afferma di violare il segreto della camera di consiglio.
Comunicati
Ultime nuove in materia penale, tra vuoti selettivi di tutela e misure dannose per i processi e per gli obiettivi del PNRR
Giunge ad un triste epilogo l’epopea, nel diritto penale italiano, del delitto di abuso d’ufficio.
L’articolo 323 del codice penale sin dal 1990 ha subito modifiche che, oltre a intervenire in maniera oscillante sul trattamento sanzionatorio, lo hanno ridefinito più volte nei suoi elementi essenziali. La norma di chiusura nella tutela penale del bene pubblico ha avuto vita non facile.
Comunicati
Ancora. E fino a quando?
La dura protesta dei detenuti del carcere di Sollicciano di ieri segue la notizia del cinquantunesimo suicidio dall’inizio dell’anno di una persona ristretta. In questo caso si tratta di un ragazzo di venti anni originario del Marocco e, come negli altri casi, si tratta di una vita, la cui dignità e integrità fisica e morale - prima ancora del recupero sociale - sono state affidate allo Stato.
Comunicati
Per Satnam Singh e tutti gli altri e le altre
Magistratura democratica aderisce alla manifestazione indetta dalla Cgil e da molte associazioni della società civile per il 6 luglio 2024 a Latina, in seguito alla morte di Satnam Singh, una morte terribile e inaccettabile.