Per Mario Amato
Oggi, 42 anni fa, veniva ucciso Mario Amato. Era solo, disarmato, in attesa di un autobus per recarsi al lavoro; e venne freddato da un colpo alla nuca.
Venne ucciso perché per primo iniziò a indagare in modo sistematico sulla galassia del terrorismo nero, cercando di comprenderne i legami, le strategie e i meccanismi e di elaborare un metodo.
Venne ucciso perché il suo ripetuto grido di dolore non venne mai ascoltato.
Chiese più risorse per fare quelle indagini e più sicurezza, e nessuno si attivò.
Non i dirigenti del suo ufficio, non il Consiglio superiore della magistratura, l'ultima audizione davanti al quale, a leggerla oggi, sembra un estremo saluto e un durissimo atto d'accusa.
Mario Amato è un eroe che non avrebbe voluto essere tale.
Tenere vivo il suo ricordo anche nelle generazioni più giovani, di colleghi e non, è solo un piccolo e doveroso gesto per riconoscere e onorare il suo sacrificio.
Articoli Correlati
Seminario
"La riforma della giustizia civile"
SEMINARIO, 15 novembre 2024 ore 15:30
La tutela delle persone, dei minori e delle famiglie:
dal Tribunale per i minorenni al Tribunale delle persone, dei minorenni e delle famiglie.
Eventi
Md fa sessanta
Programma dell’evento Md fa Sessanta - Roma, Sala della Protomoteca del Campidoglio, 9 e 10 novembre 2024