In difesa della Costituzione

Le candidate e i candidati della lista di Magistratura democratica alle elezioni del CdC Anm

In difesa della Costituzione


Procedono a ritmo spedito i lavori parlamentari per demolire l’attuale modello costituzionale di giurisdizione.


Non è una riforma con cui si separa alcunché, quella in cantiere, ma è piuttosto una riforma con cui si intende istituire e creare qualcosa di radicalmente nuovo: un nuovo ‘corpo di burocrati’, benché chiamati giudici, ed un nuovo ‘corpo di accusatori’, non più pubblici ministeri orientati a fini di giustizia e perciò autonomi e indipendenti, bensì avvocati della polizia, dipendenti dalle investigazioni della polizia e, in ottica futura, destinati a finire sotto il controllo del potere esecutivo e del governo di turno.


Tutto ciò significa porre fine ad una giurisdizione amministrata da magistrati che diano, ai cittadini, risposte di giustizia calibrate sul metro della legge e delle promesse sancite dalla Costituzione repubblicana, per aprire il varco ad una giustizia consegnata nelle mani di un corpo di funzionari e di burocrati accusatori.


Di fronte a queste prospettive, una partecipatissima Assemblea generale dell’Anm, lo scorso 15 dicembre, aveva unanimemente deliberato di avviare una generale mobilitazione della magistratura, accompagnata da proteste collettive in coincidenza con l’inaugurazione dell’anno giudiziario.


Ora che quell’inaugurazione si avvicina sempre più, sentiamo il dovere di dare pienamente seguito a quel deliberato e allo spirito che lo ha accompagnato, con forme di protesta decise e ferme, le sole e uniche cui si può ricorrere quando in gioco vi è la difesa della Costituzione e, con essa, i diritti dei cittadini: tutti messi a rischio dal momento che, con la riforma in cantiere, si finirà per negare loro il fondamentale diritto ad un giudice e un pubblico ministero entrambi autonomi e non dipendenti da alcuno, se non da legge e Costituzione.


Per questo riteniamo debbano esser messe da parte timidezze e ritrosie, assieme a tipologie di protesta deboli e tiepide, e che si agisca piuttosto con gesti visibili e determinati, in difesa della Costituzione.


Per questo chiediamo che, in occasione delle cerimonie di inaugurazione dell’anno giudiziario, i magistrati, con toga indosso e copia della Costituzione alla mano, abbandonino l’aula, in forma composta, nel momento in cui il rappresentante del ministro prenderà la parola.


Si tratta di una forma di protesta chiara, di un gesto visibile e di una reazione davvero all’altezza delle aggressioni che, contro la Costituzione e i diritti dei cittadini, si vogliono portare con la riforma in discussione.

 

Le candidate e i candidati della lista di Magistratura democratica alle elezioni del CdC Anm

16/01/2025

Articoli Correlati

Comunicati

I primi compiti del nuovo Comitato direttivo centrale dell’ANM


Il nuovo Comitato direttivo centrale dell’ANM ha davanti a sé compiti difficili e fondamentali per la difesa dello stato di diritto. 

Comunicati

Le dichiarazioni rese oggi in Parlamento dal Ministro della Giustizia sul caso Almasri rappresentano una grave ferita allo Stato di diritto


Anziché rendere conto delle ragioni dell’omessa trasmissione degli atti alla Procura generale di Roma, ai fini dell’applicazione della custodia cautelare al cittadino libico Almasri e della sua consegna alla Corte penale internazionale, in esecuzione del mandato d’arresto emesso dalla Corte, il Ministro si è scagliato contro la Corte penale internazionale, non solo sindacando nel merito il mandato d’arresto, ma addirittura qualificandolo come “atto nullo” e “completamente sballato”.

Comunicati

The statements made by the Minister of Justice in Parliament today on the case Almasri are a serious wound to the rule of law


Instead of giving reasons for failure to transmit case records to the Attorney General of Rome’s office, for the imposition of precautionary detention to the Libyan citizen
Almasri and his surrender to the ICC, in execution of the arrest warrant issued by the Court, the Minister railed against the International Criminal Court. Not only by criticizing on the merits of the arrest warrant, but even naming it a "void act" and "completely messed-up".

Comunicati

Dopo le elezioni: la vitalità dell’Associazione nazionale magistrati, la realtà articolata dell’associazionismo


In un momento storico particolarmente delicato per l’ordine giudiziario, la Magistratura è stata chiamata a rinnovare i propri organi rappresentativi.