Sistema Penale e Marginalità Sociale

Eventi

Sistema Penale e Marginalità Sociale


Venerdì 18 novembre 2022 ore 15.00-17.30 - Tribunale di Milano, Aula Gualdoni


Il 12 ottobre scorso è stata diffusa la notizia di una donna di 85 anni, neanche autosufficiente, reclusa presso l’istituto di Milano San Vittore, per un reato di non particolare allarme sociale. Si è letto che ella occupava abusivamente una casa e che, sottoposta a regime detentivo domiciliare, non rinvenuta in occasione di un controllo, si era presto trovata detenuta in carcere.


È questo, per un verso, solo un esempio in cui il sistema penale, per le ragioni più varie, in modo intransigente, conosce una reazione normativamente quasi scontata: la detenzione. È, per altro verso, un esempio di fenomeni illeciti che allignano sovente in condizioni di emarginazione e di sofferenza sociale. 


È un caso che ribadisce la necessità di interrogarsi sul proprio ruolo per chi si riconosce nei valori del costituzionalismo ed intende rifuggire dalla veste di mero osservatore di quel che accade. 


Ci pone, insomma, delle domande. 


Il sistema penale, condizionato dalla struttura delle disposizioni e delle sanzioni da esse previste, può avere connotazioni di diseguaglianza? 


Colpisce, ad esempio, la diversità della risposta punitiva prevista per i reati predatori (che spesso affondano in un contesto di marginalità) e per quelli di criminalità economico – finanziaria o d’impresa. 


Le norme in materia di misure cautelari, poi, possono determinare situazioni di disuguaglianza? 


Si pensi alle regole in materia di custodia cautelare ed alle conseguenze applicative pratiche (ad esempio per chi sia gravemente indiziato di violare la legge penale in conseguenza di condizioni patologiche, spesso da dipendenze, o per chi non abbia una stabile dimora – quasi sempre soggetti stranieri o in condizioni di marginalità sociale –).


Sono, queste, situazioni quotidianamente affrontate in un turno di convalida degli arresti in sede di direttissima o davanti al GIP. Sono, queste, situazioni quotidianamente affrontate in sede di giudizio abbreviato o nel corso di un dibattimento.


Dobbiamo domandarci, allora: esiste un sistema penale quasi diviso fra processo dei più abbienti e processo di chi è ai margini?


Dobbiamo chiederci se la giurisdizione non abbia capacità di intervenire per cause oggettive o, se così non fosse, se la risposta giudiziaria possa agire da elemento correttivo, nel rispetto dei principi costituzionali. 


Sono riflessioni che i magistrati non possono fare da soli o in un’ottica di semplici osservatori. Sono riflessioni da sviluppare con l’Avvocatura, con l’Accademia e, in particolare, con chi lavora in un istituto penitenziario o riveste il fondamentale ruolo di garanzia dei diritti dei detenuti. 


Ringraziando i relatori, il C. O. A. e la Camera Penale di Milano, proviamo a ragionare assieme.

09/11/2022

Articoli Correlati

Eventi

Lo sguardo dell'inizio: una ricerca sulla giovane magistratura

Aversa, 7 giugno 2024, ore 15.00
Tribunale di Napoli Nord
Piazza Trieste e Trento 27 - Sala "Rosario Livatino

Eventi

La nuova circolare sulla organizzazione degli Uffici di Procura Riflessioni, proposte, prospettive

AGORA’

Spazi aperti al confronto

 

Martedì 11 giugno 2024 ore 17.00

Seminario su piattaforma Zoom

Eventi

I test psicoattitudinali per i magistrati - utile strumento di selezione o mortificante dispositivo di controllo?


La riforma che impone, per l’accesso in magistratura, una valutazione psicoattitudinale, ha suscitato reazioni unanimemente negative. Non solo da parte dei magistrati, additati come potenziali squilibrati; ma anche dagli accademici e dai professionisti che si occupano di psicologia.

Report primo incontro

Lo sguardo dell’inizio: una ricerca sulla giovane magistratura - 17 maggio 20204, Reggio Calabria


È partito da Reggio Calabria, lo scorso 17 maggio 2024, il ciclo di presentazioni sul territorio nazionale del n. 4 del 2023 di Questione giustizia, la rivista trimestrale promossa da Magistratura democratica, dedicato interamente alla ricerca sulla giovane magistratura commissionata al Prof. Claudio Sarzotti ed al gruppo da lui coordinato facente capo al Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Torino. Una ricerca essenzialmente “qualitativa” che si è rivolta ad un campione di sessanta magistrati individuato tra coloro che hanno fatto ingresso tra il 2013 e il 2023, tramite una serie di interviste individuali e tre “focus groups” seguiti e coordinati dalla dott.ssa Costanza Agnella dello stesso Dipartimento.