Comunicati
Sulla riforma della responsabilità civile
ROMA - I magistrati italiani hanno seguito, con senso di responsabilità istituzionale, i lavori parlamentari per la riforma della responsabilità civile.
Hanno contestato le norme introdotte perché finalizzate a intimidire i giudici, indurli a decisioni poco coraggiose, più favorevoli alle parti processuali "forti" e dotate dei mezzi per agire in giudizio nei loro confronti, meno attente ai diritti per le parti processuali più deboli.
Non possono tacere, però di fronte alla falsità che la riforma sia voluta dall'Europa, visto che in molti paesi europei nemmeno esiste la responsabilità civile dei magistrati.
Non possono tacere, però di fronte alla falsità che finalmente ora anche i magistrati paghino per i loro errori, visto che i magistrati sono sempre stati assoggettati a responsabilità penale, contabile, civile e disciplinare, anche troppo veementemente esercitata nei loro confronti.
Non possono tacere, però, di fronte alle parole del Ministro che si è detto contento perché finalmente i cittadini avranno tutela, come se finora i cittadini non l'avessero avuta dai magistrati italiani.
Ci chiediamo cosa aspettino i magistrati, che ad ogni livello e con ogni responsabilità lavorano al ministero della Giustizia, a spiegare tutto ciò al ministro.
Il Comitato Esecutivo di Magistratura democratica
(25 febbraio 2015)
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