Ufficio per il Processo

Ordinamento

Ufficio per il Processo


Buongiorno e buon anno a tutti.
Dopo l’ultimo Consiglio Nazionale e le riflessioni che sono emerse, abbiamo deciso di creare un gruppo di lavoro sull’ufficio per il processo.
Lo scopo che ci proponiamo è al contempo di principio e pratico.


Alle spalle dell’ufficio per il processo c’è un’ampia elaborazione, patrimonio prezioso della magistratura progressista, che nel tempo ha creduto e investito nel valore dell’organizzazione del lavoro giudiziario e nella promozione di una mentalità aperta rispetto a nuove pratiche e modelli di lavoro in grado di rendere l’operato del giudice meno isolato, con l’obiettivo di contribuire a dare ai cittadini una giustizia rapida e di qualità.


Nel perseguimento di questi obiettivi molto è stato fatto, anche grazie al prezioso contributo di realtà come gli osservatori per la giustizia civile e grazie proprio all’ufficio del processo, che in alcuni uffici giudiziari è già una realtà e rappresenta uno strumento di grande efficacia e un modello positivo.

Oggi siamo chiamati a confrontarci con l’ufficio per il processo disegnato dalla riforma e con lo sforzo che richiede, organizzativo e di mentalità, con i cambiamenti che determinerà per il nostro lavoro e siamo convinti che si tratti di una sfida da cogliere in positivo

Siamo di fronte ad uno straordinario investimento economico, di personale, sugli strumenti di coordinamento e digitalizzazione, messo in campo per affrontare lo storico problema dell’arretrato civile e penale e dell’eccessiva durata dei processi.

Senza retrocedere nelle garanzie e senza abdicare alla complessità dei giudizi, ma con l’aspirazione al contenimento dei tempi di definizione dei processi, dobbiamo cimentarci con la novità, mettendo a frutto pienamente le potenzialità dello strumento, per il miglioramento della qualità della giustizia.

La qualità della giustizia rappresenta senza dubbio la posta in gioco, in questa fase come sempre, per cui insieme all’entusiasmo e al convinto investimento sul nuovo, si impone un atteggiamento vigile e lucido, rispetto alle difficoltà che ci saranno e alle criticità che l’ufficio per il processo pone.

La fibrillazione che percorre gli uffici giudiziari per la novità che attende è tangibile, così come le preoccupazioni dei colleghi.

Come si concilierà la formazione degli addetti con le incombenze del lavoro quotidiano, tanto più gravose per i colleghi più giovani e nei contesti più disagiati; come inciderà lo strumento nelle diverse realtà territoriali, negli uffici di grandi e in quelli di piccole dimensioni; quali le problematiche che si porranno a seconda del diverso stato di partenza degli uffici e quali i risultati che ragionevolmente si possono attendere; il problema delle infrastrutture, per cui non in tutti gli uffici c’è lo spazio per dare una sistemazione agli addetti che arriveranno; il ruolo dei dirigenti e quello dei singoli giudici; quali i compiti, concretamente, da affidate agli addetti; il problema dell’aumento della produttività, connesso alle scadenze del piano e come conciliarlo con la qualità dei provvedimenti.

Queste sono soltanto alcune delle questioni sul tavolo, sulle quali cui vi invitiamo a riflettere e a dare un contributo.

Al di là di quello che sarà fatto dai singoli magistrati, dalle sezioni e dai tribunali, crediamo che ci sia uno spazio per una riflessione più ampia da portare avanti, non solo in termini generali, ma anche per approdare a proposte concrete, coltivando anche una rete di supporto.

Con questo spirito, il gruppo di lavoro si propone un work in progress, un osservatorio, per seguire in concreto l’implementazione dell’ufficio per il processo nel corso del tempo e adeguare la riflessione e le proposte.


Partiremo con un incontro di brainstorming, assolutamente informale, che si terrà il giorno venerdì 11 febbraio, a partire dalle ore 17:00.

Il gruppo di lavoro è aperto a tutti, agli iscritti di Magistratura Democratica e a chiunque dei colleghi voglia partecipare e confrontarsi su queste tematiche, senza distinzione di materia, funzione o anzianità, con spirito aperto e propositivo.

Vi aspettiamo numerosi.

La dirigenza di Magistratura Democratica.

INFORMAZIONI PER LA PARTECIPAZIONE
Gli incontri del gruppo di lavoro si svolgeranno su Teams.
Per essere inseriti nel Team che sarà creato si prega di scrivere ad uno di questi indirizzi:
silvia.albano@giustizia.it
ottavia.civitelli@giustizia.it
mariaantonietta.ricci@giustizia.it 
simone.silvestri@giustizia.it 

17/01/2022

Articoli Correlati

Comunicati

Magistratura democratica sulla nomina del Garante dei diritti delle persone private della libertà


Apprendiamo dalla stampa che il Consiglio dei ministri ha deliberato la nomina del nuovo Garante dei diritti delle persone private della libertà. La scelta è ricaduta sulla persona di Riccardo Turrini Vita, la cui conoscenza del mondo del carcere è fuori discussione.


La questione che ci sentiamo di sottolineare con urgenza è un’altra ed è davvero delicata. 

Comunicati

DDL 1660. Se la scelta repressiva alimenta l’insicurezza e la distanza dalle istanze sociali.


In questi giorni è all’attenzione della Camera dei deputati il DDL 1660 [Disposizioni in materia di sicurezza pubblica, di tutela del personale in servizio, nonché di vittime dell’usura e di ordinamento penitenziario], di iniziativa governativa [proponenti i ministri Crosetto, Nordio, Piantedosi].

Domani potrebbe essere qualunque magistrato

Il caso di Emilio Sirianni


Il mancato riconoscimento della settima valutazione di professionalità a Emilio Sirianni, a causa delle opinioni personali e politiche dallo stesso espresse in conversazioni private intercorse con un conoscente e intercettate nell'ambito di un procedimento penale avviato nei confronti di quest’ultimo, mette in crisi le libertà costituzionali fondamentali che in uno stato democratico sono riconosciute a tutti i cittadini, magistrati inclusi. 

Comunicati

Nuovo scandalo al Consiglio Superiore della Magistratura. Come ritrovare la fiducia nell’istituzione?


Le ultime cronache provenienti dal CSM ci restituiscono crude immagini che costituiscono ulteriore dimostrazione della pericolosa china che stanno percorrendo il sistema di governo autonomo della magistratura e la nostra democrazia: un giudice disciplinare che parla riservatamente con un’incolpata (magistrata, che, inopinatamente, cerca – e, altrettanto inopinatamente, ottiene – un contatto riservato con il “suo” giudice); che si mostra sensibile alle segnalazioni di altri componenti del CSM; che si mostra sensibile alle segnalazioni di “amici degli amici”; che si spinge a rappresentare la disponibilità a usare un occhio di riguardo, per quanto possibile; che esplicitamente afferma di violare il segreto della camera di consiglio.

Comunicati

Ultime nuove in materia penale, tra vuoti selettivi di tutela e misure dannose per i processi e per gli obiettivi del PNRR


Giunge ad un triste epilogo l’epopea, nel diritto penale italiano, del delitto di abuso d’ufficio.


L’articolo 323 del codice penale sin dal 1990 ha subito modifiche che, oltre a intervenire in maniera oscillante sul trattamento sanzionatorio, lo hanno ridefinito più volte nei suoi elementi essenziali. La norma di chiusura nella tutela penale del bene pubblico ha avuto vita non facile.