XIX Congresso Nazionale di Md

Speciale

XIX Congresso Nazionale di Md

di Esecutivo di Magistratura Democratica
L'intervento di Francesco Maisto

E' diventata una moda parlare di carcere ed il rischio del "tanto e troppo" è il niente.

Necessità di tematizzare e drammatizzare per indicare, al di là dei progetti di leggi improbabili, OBIETTIVI urgenti. Ne indico 3:

1. Coraggio ed accelerazione della giurisprudenza e della giurisdizione a tutela dei diritti violati o negati dei detenuti.

Il sovraffollamento carcerario non è una parola è un fenomeno che costringe corpi, perciò giustamente Anastasia (Le metamorfosi penitenziarie) scioglie la curiosa iperbole linguistica in "affollamento troppo affollato".

La decarcerizzazione dei troppi casi di inutile carcerizzazione, come fenomeno rilevante, non è all'orizzonte. Ad eccezione di lievi flessioni fluttuanti, il vero fenomeno, invece, si è segnalato alla fine della prima Repubblica, ma con quella fine ha coinciso la fine della decarcerizzazione. La rottura del patto di cittadinanza è alla base della crisi della democrazia che ha segnato la seconda Repubblica con la crisi degli ideali umanitaristici delle forze politiche costituenti. Si riparla da una parte politica di inclusione sociale, ma l'imprevedibilità dei tempi del dibattito su chi includere e chi escludere (Wilson e Piket, La misura dell'anima) non può fermare il legittimo intervento della giurisdizione a tutela dei diritti umani dei detenuti esclusi dalla fruizione di quei diritti! Allora bisogna ripartire dai diritti, come fanno le Corti nel mondo (dalla Germania alla California) ricostituendo i termini della legittimazione della punizione. Nonostante la zoppia della nostra giurisdizione italiana, stigmatizzata dalla sentenza cedu Torregiani, come assegnata ai magistrati di sorveglianza, deve essere implementata, sine ira ac metu, ma agita in modo coraggioso, diversamente da quanto ho verificato nella stessa MD.nella casistica della mancanza dello spazio minimo vitale in cella.

Uguale intervento è necessario per assicurare il diritto alla salute, secondo l'insegnamento della Cedu con le 3 sentenze Scoppola e la sentenza Cara Damiani.

Certo, ci sono cerceri- fiore all'occhiello, ma per il resto sono campi do concentramento che, se aumentano i suicidi e gli atti di autolesionismo con la lievitazione della popolazione carceraria, rischiano di diventare campi di sterminio.

2. Puntuale e rigoroso intervento dei pubblici ministeri, dei giudici e del DAP, secondo le competenze, nella lotta all'impunità delle persone e delle istituzioni che abusano del corpo dei ristretti a vario titolo, dentro e fuori le carceri.

Riferimenti a casi analoghi a Cucchi, ai casi di pestaggio (es. Indagine procura di Reggio Emilia), si casi di celle lisce mascherati con provvedimenti di amministrativi di sorveglianza particolare (non 41 bis o.p.), poi annullati dai tribunali di sorveglianza.

3. Riduzione del ricorso alla privazione della libertà personale quando non serve.

A)Non solo come regola processuale, ma anche come effettiva attuazione delle regole indicate dalla L. N.9 del 2012 che hanno fatto registrare resistenze organizzative in settori della magistratura nella parte degli interrogatori prima e fuori dal carcere degli arrestati. Esemplare il comunicato di Bruti Liberati.

B) Necessità di un decreto legge contenente gran parte dell'articolato proposto dalla Commissione Giostra sia per le misure cautelare che per le misure alternative alla detenzione. Le proiezioni della nostra Commissione rappresentano un deflusso di ben 10.000 detenuti definitivi con l'abrogazione di ostatività immesse nell'op.dal 2005.

La forma del decreto legge che questo Governo non ha voluto utilizzare è motivata tanto dalla legislativa dichiarazione di "emergenza" carceraria, quanto dalla adozione della stessa forma normativa in tutti ed i tanti casi di restrizioni ai benefici penitenziari.

La preoccupazione mi viene confermata dalla lettura del testo integrale della Relazione del Ministro per la inaugurazione dell'anno giudiziario, a pag. 293'" alla data del 16 dicembre scorso le persone recluse erano 68204, a fronte di una capienza regolamentare di 47040 posti e di una capienza DI NECESSITA ' di 71356 ( sic!).

La stessa sentenza Torregiani qualifica come "modesto contributo" quello implementato dalla politica dei due pilastri di questo Ministero. Conseguenze.

Appaduraj ha dimostrato come "le aspirazioni nutrono la democrazia" , allora aspirare al nuovo codice penale , peraltro già in bozza, ed intanto un piano di emergenza nazionale per il carcere.

Francesco Maisto

11/02/2013

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