XX Congresso
L'intervento di Lorenzo Miazzi
Senza fare giri di parole.
Una possibile soluzione alle difficoltà attuali di MD - di individuare una sua “mission”, di rinnovo della dirigenza, di ricambio generazionale (100 pensionamenti e 4 iscritti, dice Fernanda) - è il suo scioglimento.
Se MD vuole sciogliersi dentro Area, può farlo. E’ possibile, non indispensabile.
Ma se vuole continuare a vivere MD deve cambiare e liberarsi di Area.
Per una questione di persone, e per una questione di idee.
Le persone.
La situazione attuale con una divisione di competenze incerta e la completa sovrapposizione, a livello locale e centrale, di tre strutture diverse ma che fanno la stessa cosa è ingestibile. Poteva andare bene per un periodo transitorio, ma - credo come componente del Coordinamento di Area di avere i titoli per dirlo - non può funzionare. Area e le due correnti rappresentano una unica entità ma tre soggetti che interagiscono tra loro in modo misterioso agli altri e a noi stessi.
Solo perché viviamo in un paese cattolico possiamo fare l’esempio della Santissima Trinità. Ma voi capite che non può continuare. La vicenda della gestione delle assemblee straordinarie dell’ANM è un esempio inequivocabile di quanto sto dicendo.
Per questo Area deve avere competenze proprie, e strutture e risorse finanziarie proprie per gestire quelle competenze; e in quelle materie deve essere liberata dalla presenza delle correnti. Subito.
Da molti anni poi all’esterno di Area si sente parlare solo Area. Persone mediamente interessate alla politica associativa, componenti dei consigli giudiziari, delle giunte sezionali rimangono stupiti del fatto che Area non sia l’unica realtà della nostra parte, ancora più stupiti del fatto che ci siano ancora strutture, e rituali e congressi delle singole correnti.
Non esiste che si possa proseguire con un regime transitorio che dura da troppo tempo.
Ma quando farlo, come farlo?
Francamente: vi state dando, ci stiamo dando, troppa importanza.
La prima alleanza con il MPG risale al 2000. Sono 15 anni che discutiamo di come cambiare MD.
Siamo sicuri che di anni ne servono ancora per completare la transizione?
Quali, quali argomenti nuovi si potrebbero spendere in una discussione su questo argomento oggi? Non c'è, in 15 anni abbiamo detto tutto su tutto.
Dobbiamo, dovete, solo decidere. Non decidere significa solo perdere tempo in un momento in cui il fattore tempo è importante.
Non solo e non tanto perché c’è l’assemblea di Area a giugno, e le elezioni dell’ANM l'anno prossimo, e non sappiamo con quali idee di Area e quali contenuti di Area ci arriveremo. Ma soprattutto perché in questa fase di transizione Area non decolla, non vola, non produce idee e contenuti. Se il parto non finisce, se Area non nasce, muore. Come una torta che se non lievita, si affloscia.
Perché c'è il rovescio della medaglia: sono 15 anni che energie, riflessioni e tempo vengono impegnati a decidere se e come allearsi con MPG, se e come creare un soggetto autonomo, se e come creare le strutture di Area, e poi di organizzazione, di equilibri fra i gruppi, di quanto e di come.
Basta. Basta.
Io dopo giugno non ne voglio più parlare. Non voglio più perdere un solo momento del mio tempo in discussioni su organismi e tattiche. Se Area non nascerà definitivamente a giugno, se proporrete altri due anni di transizione, rischiate di ucciderla. Area come idea nuova, originale, potenziale innesco per il rinnovamento di tutta la magistratura associata, si affloscerà. E molti si disaffezioneranno ad Area perché vuol dire che non c'è la volontà di cambiare.
Le idee
Area deve diventare del tutto autonoma ed essere liberata dalle correnti, ma questo non vuol dire che MD deve morire.
Come ho detto prima, può farlo, decidendo di sciogliersi in Area. E’ la soluzione più semplice, forse la più giusta. Ma non è indispensabile.
Ma MD non deve neppure sopravvivere. La sola sopravvivenza è una chiusura ingloriosa della sua storia. Che io vorrei le fosse risparmiata.
Per me MD deve trasformarsi radicalmente, definitivamente. Deve cambiare forma. Non può più essere la corrente-struttura in cui è degenerato il progetto iniziale di MD, e deve fare in modo che Area non degeneri anch’essa. Nella sua forma attuale MD deve cessare, perché le energie che tengono in piedi la sua struttura sono troppo preziose per essere sprecate nella conservazione. Devono essere innovazione, cambiamento, devono produrre idee. Perché Area ha bisogno, disperato bisogno per non degenerare anch’essa in corrente, delle idee di MD. MD è un frutto che deve far germogliare il seme che contiene.
E anche qui il tempo è scaduto. Ogni frutto deve trasformarsi presto in sostanza nutritiva, altrimenti fa marcire anche il seme. Questo è quello che sta succedendo. L’idea di Area è in crisi, deve riprendere forza. Ha bisogno adesso delle energie di MD.
L’invecchiamento progressivo, la mancanza di iscrizioni etc, sono cose dette tante volte ma non smettono di essere vere.
E condizionano pesantemente l’attività del gruppo. Basta leggere la mail di Palombarini per capirlo: tutti i temi che Giovanni elenca ci interessano più dei rapporti con Unicost, più dei carichi esigibili, dei cluster e dei criteri del CSM per i trasferimenti orizzontali.
E’ ovvio, è comprensibile, è giusto.
Siamo onesti. Cosa vuoi che gliene freghi delle ferie a chi ha una gamba e mezzo in pensione? Chi ha voglia di appassionarsi alle diatribe associative, e anche alla modesta riforma della responsabilità civile, di fronte ai temi indicati da Palombarini?
E sono tutti temi di principio, che richiedono testimonianza e che prescindono da qualsiasi preoccupazione per la ricerca del consenso associativo. Sono temi da intellettuali, oltre che da magistrati.
E allora per me è giusto che la nuova MD si allontani da questi aspetti di ricerca del consenso, di gestione del potere, dai cluster e dalle pratiche di V commissione. Questi temi vanno lasciati ad Area, lasciandola libera di decidere se e cosa fare.
Così MD potrà parlare liberamente dei temi dei diritti e degli altri temi che le sono cari, se ne ha le forze (e non ne sono così sicuro) senza l’alibi di non essersi espressa per timore di danneggiare il consenso di Area.
Liberando Area, MD libera se stessa.
C’è ancora un passaggio.
In questo momento c’è in piedi la proposta del MPG di creare un Coordinamento di Area a 5 membri con la presenza di diritto dei segretari dei gruppi. C’è la proposta del gruppo dirigente di MD, o di una sua parte almeno, di un Coordinamento di Area tutto elettivo.
Non è una questione tecnica, è una questione politica. Che discende direttamente dall’idea che MD ha del suo futuro.
In questo momento, mi sembra prevalga fra gli iscritti di MD l’idea di non sciogliersi. Ma per cambiare, quale modello si sceglie?
Quello di Palombarini e in parte della sezione di Genova, del soggetto esterno ad Area, o quello sinora gestito dalla dirigenza del soggetto interno?
L’idea di Palombarini è che le energie della nuova MD siano destinate ai temi culturali e costituzionali, con un soggetto in parte autonomo da Area. Dice Giovanni:
“Ormai da tempo esiste Area e Md vi è coinvolta. Area opera in modo pieno nell’Anm, nelle elezioni e nella gestione della giunta associativa, si muove con piena legittimazione in occasione delle elezioni del Csm e dei consigli giudiziari. Sono ormai dieci anni che Md è all’interno di Area e partecipa attivamente a queste attività. Dunque, non si tratta di tornare indietro, ma più semplicemente di avere coscienza di quelli che sono gli ambiti di intervento di Area, un insieme di magistrati che, abbia o meno una struttura organizzativa, inevitabilmente vive nell’ambito dell’associazionismo giudiziario.Se questo è vero, non c’è dubbio che Md deve continuare a vivere, in piena autonomia, anche oltre i limiti di Area, con piena libertà di espressione.”
La visione sinora gestita anche dal gruppo dirigente è invece quella attuale, che vede MD partecipare con tutti e due i piedi al percorso di Area.
A seconda della risposta che darà questo congresso, deriveranno scelte pratiche nel nuovo percorso.
In concreto, possiamo decidere se cambiare lo statuto e trasferire ad Area le competenze associative e dell’autogoverno, partecipando come singoli all’elezione del Coordinamento di Area. In questo modo la nuova MD si occupa, sempre per usare le parole di Palombarini, dei “fenomeni politici e sociali che riguardano la difesa e la promozione dei diritti”, mentre i suoi associati partecipano come singoli anche ad Area. In questa ottica ha significato l’elezione di tutti i componenti del Coordinamento di Area.
O possiamo far entrare i segretari come membri di diritto nel Coordinamento di Area, come ha preferito chiedere il MPG, e questo sarebbe un segno del massimo coinvolgimento di MD in Area.
Le scelte, come ben vedete, scendono a cascata da quella di principio. Nel primo caso MD potrà conservare alcuni gruppi di lavoro, nel secondo farà confluire tutti i gruppi di lavoro in Area. E così via.
A questo proposito, qualcosa va detto con franchezza sull’aspetto economico. Mi si dice, non so i numeri precisi, che molta parte del bilancio di MD è destinato alla rivista e alle altre iniziative culturali. Vedendo dove sono impegnati i suoi iscritti, però, mi pare evidente che dell’attuale attività e impegno personale di MD verrebbe comunque trasferita ad Area più di tre quarti. E quindi sarebbe corretto che il trasferimento delle quote di iscrizione fosse proporzionale.
Oggi come oggi:
Area ha necessità vitale dei fondi dei gruppi. Destinare almeno teoricamente - bisognerà fare dei conti - meno del 50% appare ingiustificabile; un finanziamento ridotto dimostrerebbe una volontà di non far decollare Area.
Domani:
quando sarà deliberata e resa possibile una forma di contribuzione economica diretta ad Area, anche gli iscritti di MD potranno fare le loro scelte e il finanziamento delle correnti potrà essere ridotto o abolito.
Infine c’è Area.
Non ne ho parlato tanto, ma è il soggetto per il quale tutto questo è partito.
Non posso dirvi con certezza cosa sarà Area perché è giusto che io non lo sappia.
So che Area deve essere diversa da questa MD.
Perché Area è figlia del suo tempo, come MD è stata figlia del suo tempo, come MPG è stata figlia del suo tempo.
La fisionomia definitiva di Area, creatura associativa del 21° secolo, va lasciata ad altri non a noi, che siamo entrati in magistratura quando i vopos sparavano sui fuggitivi del muro di Berlino.
Altri dovranno organizzare nel prossimo futuro la struttura finale del movimento e scegliere i temi e i modi della ricerca del consenso, e i modi di esercizio della democrazia interna, ad esempio in forme telematiche.
Area non sarà cosa nostra, e non è giusto in questa fase iniziale condizionarla e giudicarla secondo i metri di giudizio maturati in contesti che non esistono più. Area sarà cosa della generazione che ci segue, e anche qui ci sono persone che hanno quei requisiti e che per quello che hanno fatto meritano per primi la guida di Area.
Vorrei che le scelte sul futuro di MD fossero fatte adesso, in questo congresso o subito dopo, perché più tardi rischia di essere troppo tardi.
So che alcune di questo cose richiedono tempo e non si possono fare direttamente in congresso, ma il congresso può approvare una mozione che impegni MD in questo percorso, trasferendo ad Area le materie che ormai le sono proprie, deliberando il finanziamento, deliberando il futuro dei gruppi di lavoro.
So che la nostalgia è un sentimento forte, so che ciò che abbiamo intorno non è quello che avremmo voluto e forse è meno di quello che meritavamo.
Ma io vi chiedo di trovare il coraggio di volere il futuro e non il passato, vi chiedo di decidere oggi che tutto questo avvenga, di volere oggi che la attuale struttura di MD si trasformi e si ricrei per fare le cose che vorrà continuare a fare, lasciando che Area faccia il resto.
Liberiamo Area, per liberare MD.
Facciamo morire il frutto, perché germogli il seme.
Lorenzo Miazzi
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