
La Scuola Superiore e il problema del metodo
La Scuola Superiore della Magistratura è baluardo insostituibile dell’indipendenza culturale della magistratura e il cardine della formazione.

La Scuola Superiore della Magistratura è baluardo insostituibile dell’indipendenza culturale della magistratura e il cardine della formazione.

Segnali preoccupanti dal plenum del CSM nell’ambito delle due, estremamente ritardatarie, procedure di conferma negli incarichi di Presidente del Tribunale di Bergamo e Presidente di sezione della Corte di Appello di Torino.

Oggi il Consiglio superiore della magistratura ha deliberato la revisione del Testo Unico sulla dirigenza giudiziaria. La riforma del Testo Unico della dirigenza giudiziaria era imposta dall’entrata in vigore del

Negli ultimi giorni Magistratura democratica è stata oggetto di gravi attacchi da parte di esponenti di primo piano del governo e dei media. Magistratura democratica è stata accusata di avere coltivato “scopi cospirativi” e di voler svolgere un ruolo di “opposizione giudiziaria”.

Nella sua prima riunione il Consiglio nazionale di Magistratura democratica uscito dal Congresso di Napoli del 10-12 novembre 2023 ha eletto i nuovi organi direttivi.

La giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel dicembre 1999, assume, ogni anno che passa, sempre meno il significato di una celebrazione e sempre più quello di una giornata in memoria delle vittime.

“Il rischio dovunque è oggi la regressione dello stato di diritto”. Lo dice Mariarosaria Guglielmi, per tutti Maro, la presidente di Medel, la sigla dei Magistrats européens pour la démocratie et les libertés. Per anni pm a Roma, e adesso pm per Eppo, la procura europea, ex segretaria di Md, Guglielmi ha appena chiuso con i colleghi a Napoli il congresso di Magistratura democratica. Da cui arriva un allarme forte per il rischio che la nostra Costituzione sia stravolta e i rischi rappresentati da riforme che, come accaduto in Polonia e Ungheria, intervengono sull’assetto di indipendenza di giudici e pm.

“L’associazionismo non sia riflesso di divisioni politiche, già facciamo tanti danni noi politici…” “Ho risposto a un invito molto cortese che mi onora. Credo che sia la prima volta che un un presidente del Senato partecipa a un congresso di Md”. Esordisce così Ignazio La Russa, tra le toghe di Magistratura democratica, la corrente di sinistra di giudici e pm, riunite a congresso a Napoli per discutere di “conflitti in un mondo in movimento”.

Il gruppo di Magistratura democratica ha presentato al Cdc, riunitosi oggi e domani in Cassazione, un documento molto forte.

MEDEL -Magistrats Européens pour la Démocratie et les Libertés- esprime forte a preoccupazione per le recenti notizie di ripetuti attacchi mediatici e politici ai giudici italiani, in seguito a decisioni riguardanti i migranti.

Chiediamo alle forze istituzionali e sociali sinceramente democratiche, che confidano nella attuazione dei principi iscritti nella Costituzione nata dalla lotta al nazifascismo, che vigilino in modo rigoroso sul rispetto dei principi costituzionali per ogni singola persona, nel contempo garantendo l’effettiva separazione dei poteri previsti dalla Carta fondamentale costitutiva dell’ordinamento democratico italiano. Ci rivolgiamo anche ai giornalisti singoli, agli editori e direttori di giornali e televisioni affinché garantiscano una reale rappresentazione della realtà, senza facili sensazionalismi e senza campagne d’odio che hanno come effetto la criminalizzazione di singole persone e di intere comunità, minandone la dignità e la sicurezza.

I decreti di non convalida del trattenimento di tre migranti tunisini nel centro per richiedenti asilo di Pozzallo, come ogni provvedimento giudiziario, rappresentano il frutto di un’operazione tecnica e non ideologica di interpretazione delle norme di legge alla luce dei principi della Costituzione italiana e del dovere del giudice di valutare la conformità delle leggi nazionali al diritto dell’Unione Europea dotato di immediata ed obbligatoria efficacia.

Magistratura democratica partecipa alla manifestazione nazionale del prossimo 7 ottobre 2023 denominata La Via Maestra – Insieme per la Costituzione.

L’ANM ha mosso i primi passi contro la riforma costituzionale all’esame del parlamento – più una restaurazione che una riforma – venti giorni fa, quando MD ha chiesto agli altri gruppi di discutere al CDC del 9 settembre le iniziative dell’ANM sul punto.
Le iniziative, appunto, perché un documento di contrarietà al contenuto dei testi in discussione era già stato approvato mesi prima all’unanimità.

La nostra Newsletter del 17 luglio scorso era aperta da un editoriale intitolato “L’onda di luglio”, dedicato a vicende consiliari che avevano suscitato sconcerto.

Grande dolore, angoscia e forti preoccupazioni, è quanto ha registrato Psichiatria Democratica nel Paese a seguito delle tragiche morti avvenute nelle carceri italiane in questi ultimi giorni. Tre vite spezzate richiamano Governo e Parlamento a passare dai rituali e generici annunci di interventi ad atti concreti capaci di affrontare – in maniera organica – tutte le problematiche relative alla detenzione.

La nomina di un direttivo a Firenze, la non conferma di un semidirettivo a Catanzaro: non sono episodi singoli da discutere nell’immediatezza e poi archiviare.

La mancata conferma di un magistrato semidirettivo di indiscusse capacità professionali

L’esercizio della funzione giudiziaria secondo imparzialità, indipendenza ed equilibrio costituiscono i presupposti di ogni valutazione di professionalità dei magistrati: indipendenza che, nella costante giurisprudenza consiliare consiste nello svolgimento delle funzioni giurisdizionali senza condizionamenti, rapporti o vincoli che possano influire negativamente o limitare le modalità di esercizio della giurisdizione;

Giornata calda, ieri, a Roma.
La saletta Anm, con giornalisti e operatori televisivi, sembra ancora più piccola di quel che è.
C’è attesa.

In occasione della recente nomina del Procuratore della Repubblica di Firenze, sono emersi alcuni fatti che sembrano mettere in discussione il declamato abbandono delle logiche di appartenenza, l’abbandono dei tatticismi e la stessa impermeabilità del governo autonomo della magistratura a ragioni di opportunità politica.

“Il primo diritto che l’umanità deve garantire è l’appartenenza a essa.” Mauro Palma, Garante Nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale, presentando la relazione annuale al Parlamento, ha così efficacemente descritto il legame tra la funzione emancipatrice dell’art. 3 della Costituzione e quella solidaristica e contraria ad ogni tipo di emarginazione dell’art. 2.

Il ruolo del Pubblico Ministero nell’ordinamento è al centro di accese discussioni almeno dalla prima metà degli anni ’90. La “separazione delle carriere” rappresenta il punto di approdo per chi vuole spezzare l’appartenenza ad un unico ordine giudiziario di giudici e pubblici ministeri. Una riforma che – mai come oggi – sembra avere il vento in poppa con un Ministro che se ne è fatto principale sponsor.

L’iniziativa della Procura della Repubblica di Padova di impugnare – con il procedimento di rettificazione previsto dall’articolo 95 del d.P.R. n. 396 del 2000 – gli atti di nascita di 33 bambini di coppie composte da due mamme, registrati dal Comune a partire dal 2017, pone degli interrogativi enormi con i quali, in quanto giuriste e giuristi, dobbiamo confrontarci.

Il Segretario nazionale di Magistratura democratica Stefano Musolino è intervenuto alla trasmissione Tagadà su La7 del 19 giugno 2023 sulle proposte del ministro della Giustizia.

La presidente nazionale di Magistratura democratica Cinzia Barillà interviene alla trasmissione 24mattina di Radio24 del 19 giugno 2023.

Apprendiamo dell’ennesimo naufragio, questa volta a largo del Peloponneso, di un barcone con 750 persone a bordo del quale ne sono sopravvissute solo 108. Si trattava di persone di cittadinanza

Siamo rimasti sgomenti nell’apprendere che, nel corso di un incontro di formazione dedicato ai magistrati ordinari in tirocinio organizzato dalla Scuola superiore della Magistratura, un docente ha indirizzato, a margine dello svolgimento della propria relazione, messaggi sgradevoli ad un altro relatore, abbandonandosi, tra l’altro, a commenti sessisti sull’avvenenza delle colleghe che assistevano, in presenza, alla lezione.