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Magistratura democratica sulle lentezze nelle procedure di conferma

Con la riforma Castelli-Mastella, si è affermato il principio di temporaneità nell’esercizio delle funzioni semi-direttive e direttive. L’idea di fondo era quella di privilegiare il profilo delle attitudini a discapito di altri indicatori – come l’anzianità – che poco avevano a che fare con le competenze organizzative.

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Un Csm debole con i forti e forte con i deboli

La recente decisione del CSM, di non resistere nel giudizio promosso da un procuratore della repubblica avverso il provvedimento di non conferma nell’incarico direttivo, rappresenta un pessimo inizio nel percorso per restituire autorevolezza all’organo consiliare. 

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Il 2023: un anno senza nuovi magistrati negli uffici giudiziari

Il 2023 non vedrà l’immissione in possesso di nuovi magistrati nelle funzioni giurisdizionali. In una situazione di scopertura dell’organico magistratuale negli uffici giudiziari di circa 1.500 unità su 10.900 e pur nell’immissione in ruolo dei magistrati ordinari in tirocinio di cui al D.M. 23.11.2022, questi ultimi – gli unici attualmente in tirocinio – immessi nello scorso mese di dicembre, termineranno il tirocinio generico nel novembre di quest’anno e quello mirato nel luglio del 2024 per poi prendere possesso nei vari uffici giudiziari. 

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Una storia che riprende

Magistratura democratica è tornata a presentare propri candidati alle elezioni del CSM, dopo molti anni in cui ha contribuito in maniera decisiva all’elezione dei rappresentanti di AreaDG.

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Giustizia minorile e riforme

Paolo Ramondino sintetizza i temi sensibili che l’istituzione del tribunale per le persone, per i minorenni e per le famiglie, imporrà di affrontare.

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La cultura organizzativa (presa sul serio)

Raffaello Magi affronta la “questione tabellare” nella prospettiva del benessere organizzativo, da intendere non come rituale enunciazione ma come elemento di costruzione, negli uffici giudiziari, di una comunità.

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Referendum ANM, 27-28 gennaio 2022

Magistratura democratica ha deciso di affidare ad un breve video le considerazioni più chiare e dirette sui quesiti del referendum promosso dall’ANM per il 27 e 28 gennaio.

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Giù le mani dal CSM

Colleghe e colleghi,
A febbraio sono al vaglio della Consulta, tra gli altri, i referendum sulla responsabilità civile dei magistrati e sulla separazione delle carriere.
Il Consiglio di Stato azzera, una settimana prima della inaugurazione dell’anno giudiziario, le nomine dei vertici della Cassazione (non della sezione distaccata del Tribunale di Vigata, tanto per mantenere un po’ di sana autoironia, in un momento, però, tutt’altro che semplice).

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Sulla mozione del CDC relativa ai criteri di nomina per gli incarichi semidirettivi

Competenze organizzative e attitudini direttive devono restare, per il governo autonomo, i principali parametri sulla cui base orientare la scelta di quanti saranno chiamati a ricoprire incarichi direttivi e semidirettivi. Occorre tuttavia rendere questi incarichi effettivamente temporanei, con successivo ritorno alle funzioni ordinarie, per un periodo di tempo non simbolico. Una misura, questa, che potrà contribuire a produrre, nel corpo della magistratura, quel cambiamento culturale e di costume deontologico divenuto, oggi, quanto mai necessario: restituire al quotidiano esercizio delle funzioni giudiziarie quella centralità e quella nobiltà che la Costituzione loro assegna.

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Sulla riforma del sistema elettorale per il Consiglio Superiore della Magistratura

Le degenerazioni emerse nell’esercizio del governo autonomo della magistratura hanno trovato terreno di coltura anche nei meccanismi elettorali di elezione del Consiglio superiore della magistratura. Si impone pertanto una riforma del sistema elettorale. Magistratura democratica esprime contrarietà alle ipotesi di selezione dei componenti del CSM fondate sul sorteggio e sulla base di modelli elettorali di stampo maggioritario. È necessario un modello elettorale che assicuri una rappresentazione plurale della magistratura: equilibrata nella rappresentanza delle ispirazioni culturali, dei generi, dei territori. In questo senso, Magistratura democratica esprime apprezzamento per la proposta elaborata dalla Commissione Luciani, auspicando che – su di essa – si sviluppi un dibattito parlamentare che coinvolga nella riflessione anche la magistratura.

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CSM: una legge elettorale in funzione del suo ruolo costituzionale

Garantire rappresentatività alle diverse idee e visioni che si hanno della giurisdizione, abbandonando le logiche personalistiche; restituire il potere di scelta al magistrato elettore; allargare la partecipazione, smarcandola dall’ipoteca delle correnti; dare cittadinanza alle diverse professionalità, introducendo meccanismi di riequilibrio che assicurino una risposta alla questione, non più eludibile, della corretta rappresentanza di genere. Sono queste le proposte di Magistratura democratica per la riforma del sistema elettorale del CSM, elaborate all’esito di un percorso di riflessione collettiva avviato con il seminario del 3 giugno e proseguito nel Consiglio nazionale dell’11 giugno.

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Verso le elezioni del Comitato direttivo centrale

Il futuro dell’ANM e del CSM è legato ai valori del pluralismo culturale, della rappresentanza e della parità di genere. Solo così l’Associazione e il sistema dell’autogoverno potranno ritrovare fiducia e autorevolezza tra i magistrati e nell’opinione pubblica

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