
Giustizia e nuove tecnologie
Sabato 8 novembre 2025 – ore 10.00Fondazione Lelio e Lisli Basso – Via della Dogana Vecchia 5 – RomaSarà possibile seguire l’incontro tramite piattaforma Zoom a questo link Le NTI

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Il femminicidio di Tiziana Vinci che, stando alle notizie di stampa, sarebbe stato commesso da un indagato sottoposto a una misura coercitiva “controllata” con applicazione del braccialetto elettronico, che però

MEDEL esprime profonda preoccupazione per l’escalation degli attacchi allo stato di diritto negli Stati Uniti. È sorprendente che proprio in uno dei paesi considerato culla della democrazia e delle libertà,

Presentazione di Giorgio Costantino, professore emerito di diritto processuale civile dell’Università Roma Tre. Brevi introduzioni di Domenico Dalfino professore di diritto processuale civile dell’Università degli studi di Bari Aldo Moro,

Introduzione di Giorgio Costantino, professore emerito di diritto processuale civile dell’Università Roma Tre, di Simonetta Vincre professoressa ordinaria di diritto processuale civile dell’Università degli Studi di Milano e di Annamaria

Introduzione di Giorgio Costantino, professore emerito di diritto processuale civile dell’Università Roma Tre, e di Domenico Dalfino professore ordinario di diritto processuale civile dell’Università degli studi di Bari Aldo Moro.

Sono all’esame del Parlamento diversi progetti di legge costituzionale in «materia di separazione delle carriere giudicante e requirente della magistratura» (proposta di legge costituzionale Costa, A.C. 23-2022; Giachetti ed altri, A.C. 434-22; Calderone e altri, A.C. 806-23; Morrone ed altri, A.C. 824-23; altre sono annunciate e non ne è ancora noto il testo).

Venerdì 18 novembre 2022 ore 15.00-17.30 – Tribunale di Milano, Aula Gualdoni


Martedì 20 settembre 2022, ore 14.30, Palazzo Bo’ – Aula E, Via VIII Febbraio 2, Padova

Magistratura democratica – Baobab Experience e Arci nazionale invitano alla presentazione dell’ultimo libro di Marco Omizzolo “Per motivi di giustizia” (People editore)

Relazione scritta dell’intervento tenuto da Fabrizio Filice al Consiglio nazionale di Md dell’11 dicembre 2021.

Esiste una saldatura ineliminabile tra un autogoverno legittimato, efficace, virtuoso e trasparente, l’organizzazione degli uffici e la tutela dei diritti, la capacità della giurisdizione di fare giustizia.
Questa saldatura non può essere ignorata, o sottovalutata, anzi, va tenuta ben presente per scegliere quale magistratura vogliamo essere.
Oggi, in particolare, per scegliere quale Magistratura democratica vogliamo essere.

Una giustizia in affanno è quotidianamente impegnata, senza risorse adeguate, nel rendere il proprio servizio, molto spesso in uffici che vivono grandi disagi in termini di carenza di organico e di arretrato storico, anche in territori difficili. Una giustizia composta anche da magistrati giovani e in prima linea, che fanno quotidianamente fronte alle carenze ataviche del sistema giustizia. È nostra responsabilità rappresentare all’opinione pubblica questa realtà ed evidenziare un rischio: non ci sarà riforma del processo, penale e civile, valorizzazione dei meccanismi di risoluzione alternativa delle controversie, o ufficio del processo che potrà produrre il risultato sperato, finché la situazione dei carichi di lavoro, del numero dei magistrati togati e del personale amministrativo non sarà modificata in modo tangibile e non sarà operata una seria razionalizzazione della geografia giudiziaria. Occorrono interventi di riforma ambiziosi e audaci, in grado di consegnare realmente a questo paese una giustizia efficiente, capace di conciliare tempi congrui con un’adeguata tutela dei diritti e delle persone. Cambiare sì, ma in questa direzione.

Riforma della giustizia, toghe ‘star’ e referendum: dal protagonismo di alcuni procuratori, che ne ha penalizzato il compromesso finale, alla proposta di riforma del processo penale, quale grande occasione persa. Ne parlano, in un’intervista, la nuova presidente e il nuovo segretario generale di Magistratura democratica.

La norma sulla improcedibilità contenuta nella proposta di riforma ‘Cartabia’, oltre a stridere con l’articolo 112 della Costituzione, è potenzialmente irragionevole, perché ‘colpisce’ con un’unica e rigida sanzione processuale situazioni e processi molto diversi tra loro, trascurando la diversa gravità dei reati e la diversa complessità degli accertamenti da svolgere. L’improcedibilità così concepita, inoltre, diminuisce la qualità delle garanzie delle persone sottoposte a giudizio e rischia di sacrificare i diritti delle persone offese. Né risponde a pretese esigenze del diritto europeo, ove non si richiede che un processo finisca ‘entro un certo termine’, ma piuttosto che finisca ‘utilmente’, ossia con un accertamento del fatto.
A partire dalle ore 10:00 di sabato 24 luglio 2021, sull’applicativo Teams, si è tenuta la riunione del Consiglio nazionale di Magistratura democratica, convocato per discutere della proposta di riforma della giustizia penale cd. Cartabia.

A partire dalle ore 17:00 di mercoledì 9 giugno 2021, su piattaforma Zoom, si è tenuto il Webinar organizzato da Magistratura democratica, dedicato ai temi della Palestina, tra giustizia, pace e libertà.

Da sempre il senso di questa ricorrenza va oltre la volontà di ricordare la Liberazione dal nazifascismo. Ribadire la forza di principi fondamentali quali la libertà e la giustizia è una necessità ed un momento di “ricostruzione”, che passa anche dalla condivisione di valori, e da una giornata che li celebri.

Un confronto nazionale condotto in videoconferenza e aperto a tutti. Per discutere su come le tecnologie possano influenzare la giurisdizione, la cultura del giudice, il suo modo di approcciare il lavoro e i paradigmi del processo penale e civile.

La tecnologia può assicurare efficienza, ma i nuovi strumenti devono essere governati e non subiti. È necessario investire sul processo penale telematico, favorendo l’accesso digitale agli atti e la circolazione dei documenti. Occorre smaterializzare le carte, non le persone.

La democrazia non può tollerare che la giurisdizione resti sospesa, neppure nell’attuale fase emergenziale. Ma una volta cessata l’emergenza, bisognerà tornare alla pienezza di tutte quelle regole processuali che sono state previste in funzione dell’effettività del diritto di difesa e del ruolo di garanzia della giurisdizione.

La riforma è contraria ai principi affermati in ambito europeo che incoraggiano l’autonomia del pubblico ministero come presupposto dell’indipendenza di tutto il potere giudiziario, per una giustizia equa, imparziale ed efficiente

Con i provvedimenti di sospensione adottati dal Dap non si attacchi un modello di carcere che costituisce un’eccellenza nel panorama penitenziario italiano

Alert day for the Independence of Justice, il report del 2017

L’appello presentato nell’Alert day della Giustizia

Il docufilm e la dichiarazione finale

Giustizia, libertà di informazione e tutela delle fonti. E’ il titolo del seminario organizzato dall’Ordine dei giornalisti della Sicilia, in collaborazione con Magistratura democratica, in programma il 29 marzo a