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Brevissima Storia di T.

«Sembra surreale che un lavoro, come quello di magistrato, che dovrebbe essere fortemente orientato alla/dalla motivazione, ricco di curiosità innovativa e di impegno intellettuale per l’estensione degli ambiti di tutela dei diritti, attento alle specificità del singolo caso, caratterizzato da un’organizzazione orizzontale e non gerarchizzata, sia in corso di trasformazione verso paradigmi (o algoritmi) da “rider dei fascicoli” ossequienti ai “capisquadra”»

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Al fianco della magistratura onoraria

Magistratura democratica esprime il suo sostegno ai magistrati onorari e alle loro richieste di una retribuzione più adeguata e di un regime previdenziale e assicurativo che riconosca alla magistratura onoraria lo status che merita.

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CSM: una legge elettorale in funzione del suo ruolo costituzionale

Garantire rappresentatività alle diverse idee e visioni che si hanno della giurisdizione, abbandonando le logiche personalistiche; restituire il potere di scelta al magistrato elettore; allargare la partecipazione, smarcandola dall’ipoteca delle correnti; dare cittadinanza alle diverse professionalità, introducendo meccanismi di riequilibrio che assicurino una risposta alla questione, non più eludibile, della corretta rappresentanza di genere. Sono queste le proposte di Magistratura democratica per la riforma del sistema elettorale del CSM, elaborate all’esito di un percorso di riflessione collettiva avviato con il seminario del 3 giugno e proseguito nel Consiglio nazionale dell’11 giugno.

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Dignità e tutele

Introdurre forme di tutela previdenziale ed assistenziale e prevedere un nuovo regime indennitario, che sia all’altezza di un compito così delicato, qual è quello di amministrare la giustizia. Sono questi alcuni nodi critici della riforma della magistratura onoraria, disvelati dall’attuale emergenza pandemica.

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Né Rosso né bigio ma giusto

È gravissimo che su quotidiani on line, incredibilmente ripresi da testate nazionali, sia stato pubblicato (con nomi cognomi e qualifiche professionali) un elenco di oltre 6.000 magistrati che prestano servizio presso gli uffici giudiziari italiani i quali sarebbero, incredibilmente, tutti iscritti a Magistratura Democratica

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Soggetti soltanto alla legge. I magistrati e le carriere

Riemergono le carriere all’interno del corpo professionale e, con queste, l’imprinting verticale della magistratura. Ne risentono l’autonomia della giurisdizione e, al dunque, l’uguaglianza delle persone davanti alla legge. Occorre studiare la patologia per formulare prognosi e trovare antidoti

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La discrezionalità del Consiglio: una prerogativa irrinunciabile dell’autogoverno o un peso insostenibile per la magistratura?

La discrezionalità è una prerogativa irrinunciabile per l’autogoverno e lo strumento per conformare le scelte di amministrazione ai valori costituzionali e alle esigenze della giurisdizione. La rinuncia alle prerogative di discrezionalità delinea una nuova fisionomia del Csm, funzionale ad una ristrutturazione in senso verticistico e burocratico dell’ordine giudiziario, e riduce il suo ruolo politico nella difesa e nella promozione dei valori che sono a fondamento della giurisdizione. In questa consapevolezza la magistratura deve ritrovare il senso dell’appartenenza all’istituzione consiliare e l’aspirazione ad un autogoverno all’altezza delle aspettative di giustizia della collettività.

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Prima gli uffici

PRIMA GLI UFFICI Ieri mattina il plenum del Csm era chiamato a una votazione attesa. Si decideva quale risoluzione adottare (tra le due elaborate dalla V Commissione) in merito alle legge

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Un’ipotesi di (parziale) soluzione

di CLAUDIO CASTELLI 1. Le ferie dei magistrati sono stabilite con norma dell’ordinamento giudiziario. Nell’ordinamento giudiziario del 1941 originariamente si parlava di ferie il cui periodo veniva fissato ogni anno

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La lettera di 50 praticanti

Riceviamo e pubblichiamo una lettera inviata da cinquanta giovani praticanti presso gli uffici giudiziari ai Parlamentari, concernente alcune considerazioni e richieste riguardanti l’art. 50 del decreto-legge n. 90/2014 attualmente all’esame della

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Una responsabilità bella

di LUIGI MARINI Il risultato ottenuto da Area alle elezioni non si discute. Sette consiglieri su sedici fanno del gruppo la realtà numericamente più consistente all’interno del futuro Consiglio. Ma

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Il report del convegno

A proposito di priorità, carichi e qualità del lavoro dei magistrati … la giustizia penale. Il seminario organizzato da AREA a Napoli il 9 giugno scorso sul tema delle priorità

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Il “se” e il “come”

Non è detto che quando è giusto rispondere positivamente alla domanda sul “se” di una riforma, si debba per forza condividerne anche il “come”. Non è detto che ogni intervento

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