
“La riforma della giustizia civile”
SEMINARIO, 8 maggio 2025 ore 15:30 La tutela delle persone, dei minori e delle famiglie: le funzioni civili del Pubblico ministero e il ruolo del curatore del minore, nella prospettiva
SEMINARIO, 8 maggio 2025 ore 15:30 La tutela delle persone, dei minori e delle famiglie: le funzioni civili del Pubblico ministero e il ruolo del curatore del minore, nella prospettiva
La riforma costituzionale spacciata per “separazione delle carriere” costituisce il primo irreversibile passo per ottenere un pubblico ministero sottoposto al controllo politico e un giudice più debole, sempre più solo,
Il differimento di un anno dell’entrata in vigore dei nuovi Tribunali per le persone, i minorenni e le famiglie, disposto con l’art. 12 del d.l. n. 92/2024 convertito, con modificazioni,
AGORA’
Spazi aperti al confronto
Martedì 11 giugno 2024 ore 17.00
Seminario su piattaforma Zoom
Il secondo seminario del secondo ciclo di incontri ad un anno dalla entrata in vigore della riforma Cartabia avrà per oggetto i processi di impugnazione e, in particolare, il processo
Il 7 marzo 2024 ha avuto inizio il secondo ciclo di seminari promosso da Magistratura Democratica con riguardo alla riforma introdotta – in attuazione della legge delega n. 206/2021 –
La nostra Newsletter del 17 luglio scorso era aperta da un editoriale intitolato “L’onda di luglio”, dedicato a vicende consiliari che avevano suscitato sconcerto.
Il 13 aprile 2023, dalle 15:30, si è svolto il sesto dei Seminari promossi da Magistratura Democratica sulla riforma del processo civile, con la partecipazione di oltre 140 persone collegate da remoto e dei presenti nella saletta della ANM, al sesto piano del Palazzaccio.
Sono all’esame del Parlamento diversi progetti di legge costituzionale in «materia di separazione delle carriere giudicante e requirente della magistratura» (proposta di legge costituzionale Costa, A.C. 23-2022; Giachetti ed altri, A.C. 434-22; Calderone e altri, A.C. 806-23; Morrone ed altri, A.C. 824-23; altre sono annunciate e non ne è ancora noto il testo).
È vitale che la magistratura rinsaldi i legami con la società civile, alleato insostituibile per l’affermazione della legalità, della tutela dei diritti e per l’esercizio sereno e indipendente della giurisdizione.
Magistratura democratica ha inviato una lettera al presidente dell’Anm Giuseppe Santalucia, sulle riforme attualmente in discussione in Parlamento.
Una giustizia in affanno è quotidianamente impegnata, senza risorse adeguate, nel rendere il proprio servizio, molto spesso in uffici che vivono grandi disagi in termini di carenza di organico e di arretrato storico, anche in territori difficili. Una giustizia composta anche da magistrati giovani e in prima linea, che fanno quotidianamente fronte alle carenze ataviche del sistema giustizia. È nostra responsabilità rappresentare all’opinione pubblica questa realtà ed evidenziare un rischio: non ci sarà riforma del processo, penale e civile, valorizzazione dei meccanismi di risoluzione alternativa delle controversie, o ufficio del processo che potrà produrre il risultato sperato, finché la situazione dei carichi di lavoro, del numero dei magistrati togati e del personale amministrativo non sarà modificata in modo tangibile e non sarà operata una seria razionalizzazione della geografia giudiziaria. Occorrono interventi di riforma ambiziosi e audaci, in grado di consegnare realmente a questo paese una giustizia efficiente, capace di conciliare tempi congrui con un’adeguata tutela dei diritti e delle persone. Cambiare sì, ma in questa direzione.
La norma sulla improcedibilità contenuta nella proposta di riforma ‘Cartabia’, oltre a stridere con l’articolo 112 della Costituzione, è potenzialmente irragionevole, perché ‘colpisce’ con un’unica e rigida sanzione processuale situazioni e processi molto diversi tra loro, trascurando la diversa gravità dei reati e la diversa complessità degli accertamenti da svolgere. L’improcedibilità così concepita, inoltre, diminuisce la qualità delle garanzie delle persone sottoposte a giudizio e rischia di sacrificare i diritti delle persone offese. Né risponde a pretese esigenze del diritto europeo, ove non si richiede che un processo finisca ‘entro un certo termine’, ma piuttosto che finisca ‘utilmente’, ossia con un accertamento del fatto.
La riforma è contraria ai principi affermati in ambito europeo che incoraggiano l’autonomia del pubblico ministero come presupposto dell’indipendenza di tutto il potere giudiziario, per una giustizia equa, imparziale ed efficiente
Domina la cifra giustizialista della maggioranza. Eliminate le norme sulle misure alternative al carcere e per l’integrazione dei detenuti stranieri (Il Manifesto)
Pubblichiamo il testo di un appello sottoscritto da diverse associazioni in rappresentanza dei mondi dell’università, dell’avvocatura, della magistratura e del volontariato, nonché da autorevoli giuristi e da personalità della società civile. L’appello, indirizzato al Governo, auspica l’approvazione definitiva della riforma penitenziaria, in attuazione delle delega conferita con la l. n. 103/2017. La riforma, giunta a un passo dal varo definitivo con l’approvazione dello schema di decreto legislativo, rischia ora una definitiva battuta d’arresto per via della fine della legislatura.
Approvato in via preliminare dal Cdm il decreto legislativo di attuazione
altro che “questione di civiltà”
“Due passi indietro in un solo giorno”
Analisi della legge 92/2012 – SFOGLIA
LA RELAZIONE
Violare le regole sarà più facile
Disposizioni in materia di riforma del mercato del lavoro in una prospettiva di crescita
La riforma del lavoro, ieri definitivamente approvata, rappresenta la vittoria delle ragioni economiche sui diritti e la dignità del lavoro e realizza un grave arretramento nella tutela dei lavoratori nel
Da centrodestra proclami e poca sostanza”
Le critiche della Commissione di Venezia
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