"Per una volta Caselli sbaglia

Dichiarazione

"Per una volta Caselli sbaglia

di Esecutivo di Magistratura Democratica
Md non vuole 'normalizzazione"

Per una volta Giancarlo Caselli sbaglia.

Magistratura democratica ha a cuore che tutti i processi, a cominciare da quello sulla c.d. "trattativa Stato-mafia", siano celebrati in modo efficace  nella pienezza del contraddittorio e nell'uguaglianza tra le parti.

Con questo spirito l'esecutivo ha reso pubblico un documento che sta facendo discutere. E lo ha fatto perché Magistratura democratica è vicina a tutti i magistrati che in tante sedi, da Milano a Palermo, da Taranto a Torino a Genova, stanno affrontando, fra mille  difficoltà, vicende complesse che coinvolgono interessi di grande rilievo.

Se si ha a cuore la ricerca della verità, soprattutto in materie di grande delicatezza,  si deve pretendere che le  indagini e il processo siano immuni da interferenze e da ogni forma di condizionamento.

Non giovano a questo risultato tutte le manifestazioni che immettono nel dibattito pubblico letture dei fatti che caricano le vicende processuali di significati impropri.

Oggi, grazie alle conquiste che anche per merito di Magistratura democratica consentono ai magistrati di essere davvero indipendenti, è possibile condurre a conclusione accertamenti che riguardano aree dell'economia e delle istituzioni un tempo sottratte al controllo di legalità, e lo si può fare nella fisiologia delle indagini e del processo.

Si tratta di conquiste che dobbiamo tutelare ad ogni costo.

Per questo Md ha sentito il dovere di mettere in guardia dalla crescente drammatizzazione che circonda le indagini palermitane, in quanto  può diventare un fattore di rischio per l'accertamento che ha solo nel processo la sua sede naturale.

Aprire un dibattito  su questi temi e riportarli sul giusto terreno delle regole e delle garanzie è una scelta che privilegia il metodo del confronto, anche interno, nella scia di una tradizione che da quel metodo ha tratto i migliori risultati.

Così come è nostra convinzione che in un Paese democratico non possano esistere zone franche immuni da controllo, allo stesso modo crediamo che anche tra di noi non esistono realtà e persone sottratte al normale confronto.

Per questo respingiamo con decisione l'idea che Magistratura democratica possa essere ritenuta strumento di delegittimazione o di normalizzazione, e rivendichiamo la necessità che la magistratura sappia essere insieme indipendente e responsabile.


Luigi Marini

Presidente di Magistratura democratica
(22 settembre 2012)

22/09/2012

Articoli Correlati

Comunicati

25 Aprile, Costituzione, giurisdizione


Il fascismo fu anche giurisdizione.


Fu il Tribunale speciale per la difesa dello Stato istituito nel 1926 (e ricostituito nella Repubblica sociale italiana) che inflisse agli antifascisti decine di migliaia di anni di reclusione, confino, sorveglianza speciale di polizia.


Fu il “servile e osannante conformismo” (parole di Umberto Terracini, presidente dell’Assemblea Costituente) condiviso da una parte della magistratura e da buona parte delle “alte magistrature” immortalate nella cronaca dell’apertura dell’anno giudiziario del 1940 mentre acclamano il duce che riceve i capi degli uffici giudiziari a Palazzo Venezia.


La democrazia costituzionale esige che il quadro normativo che regola lo svolgimento della funzione giusrisdizionale non diventi lesione del ruolo costituzionale della giurisdizione; e che, nell’intera loro attività, i magistrati riescano a “essere la Costituzione” rifiutando il conformismo, non nelle sue ultime e drammatiche esternazioni ma sin dalle sue prime manifestazioni.

Comunicati

La riforma del Testo unico sulla dirigenza giudiziaria: un’opportunità da cogliere senza esitazioni


Magistratura democratica, ad esito di una elaborazione collettiva del gruppo, maturata nel tempo, offre alla riflessione delle istituzioni, della magistratura associata e di tutti i magistrati e i giuristi, una riflessione sull’attuazione del decreto legislativo n. 44 del 2024.


I compiti che il CSM dovrà svolgere per attuare la riforma della dirigenza giudiziaria consentono, se lo si vorrà, di dare strumenti per la trasparenza e la leggibilità delle scelte, che valorizzando la scelta di criteri generali piuttosto che di criteri sulla singola nomina, può consentire di combattere l’indispensabile battaglia contro il carrierismo e il clientelismo da troppo tempo rimandata.

Comunicati

Garanzia o interferenza?


La giornata delle cronache del mondo giudiziario si apre con la notizia di un ulteriore episodio di voto decisivo del Vice presidente del CSM, questa volta ago della bilancia nella nomina del Presidente della Corte d’Appello di Reggio Calabria.

Comunicati

Carcere e gravidanza


È di questi giorni la notizia di una giovane donna tunisina, tratta in arresto a novembre per possesso di stupefacente, sottoposta a custodia cautelare presso la Casa circondariale di Sollicciano, in stato di gravidanza e costretta dopo quattro mesi ad abortire per motivi di salute.

Giornata internazionale delle donne in magistratura, 10 Marzo 2024

MEDEL celebra la Giornata del 10 Marzo, sottolineando ancora una volta l'impegno delle donne per la giustizia e per lo Stato di diritto.


Ovunque, le donne hanno portato un cambiamento democratico all'interno dei sistemi giudiziari: una nuova idea di uguaglianza che ha favorito il progresso della cultura dei diritti; una nuova concezione dell'apertura e della rappresentatività - e una maggiore legittimità democratica - dei sistemi giudiziari in tutto il mondo.