In ricordo di Salvatore di Palma

Ci ha lasciato, dopo breve malattia, Salvatore Di Palma.


Nel ricordarlo brevemente non possiamo che rimpiangere il sorriso sereno con il quale accoglieva tutti coloro che gli si avvicinavano. Il sorriso mite che ci aiuterà a colmare il vuoto e il dolore per la sua scomparsa.


Ma la mestizia del momento non ci impedisce certo di ricordarne i tratti umani e professionali più rilevanti.
E’ stato un giurista e sensibile, di profonda e raffinata cultura. Ha coltivato e approfondito i suoi studi, ancor prima di vincere il concorso giovanissimo nel 1971 a soli 26 anni, e non ha mai smesso negli anni successivi. Spaziava dal diritto costituzionale – oggetto di suoi saggi su Giustizia costituzionale dal 1968 al 1971 e poi su Il Foro italiano del 1990 – al diritto commerciale e fallimentare, al diritto di famiglia, al diritto amministrativo e al diritto tributario.


Dopo l’iniziale decennale esperienza di giudice di merito (come pretore di Ciriè e giudice civile del tribunale di Torino), la particolare inclinazione allo studio lo ha portato all’Ufficio del Massimario della Corte di Cassazione, dove è rimasto, svolgendo diverse funzioni, per circa dieci anni per continuare poi, dal 1997 al 2017, data del pensionamento, come consigliere e infine come presidente di sezione, titolare della prima sezione civile. Sempre per la sua inclinazione è stato chiamato anche a svolgere funzioni di assistente di studio alla Corte costituzionale per un periodo non lungo ma significativo.


Ha scritto quasi duemila sentenze, duecento delle quali annotate sulle principali riviste. Il ricordo di chi ha condiviso con lui l’esperienza della camera di consiglio è quello di un giudice sempre preparatissimo che offriva proposte di soluzione articolate in modo sintetico e rigoroso, fondate su solidissimi argomenti giuridici senza tralasciare il contesto culturale e istituzionale nel quale andavano a inserirsi. Ma il tratto che più di tutti si imponeva era quello di una grande disponibilità all’ascolto, l’apertura a soluzioni diverse dalla propria, ma anche la serena accettazione delle tesi prevalenti nel collegio.


Allo studio rigoroso e al continuo affinamento della sua professionalità Salvatore di Palma ha accompagnato la costante disponibilità e il generoso impegno nella comunità di Magistratura democratica, alla quale ha aderito subito dopo la presa di possesso delle funzioni giurisdizionali in Piemonte. E’ stato militante attivo e segretario di sezione a partire dagli 1978 e 1979. Nella sua casa torinese si sono svolte le prime riunioni preparatorie della nascita di Questione giustizia nel 1982. Costante è stata la sua presenza nei Consigli nazionali e nelle riunioni della segreteria della sezione di Md della Cassazione, così come costante è generoso è stato il suo impegno nella comunicazione degli orientamenti del gruppo. Sempre pronto a condividere entusiasmi e soddisfazioni per le vittorie come delusioni per le sconfitte.


La scomparsa di una persona di queste grandi qualità umane, professionali e civili lascia indubbiamente un vuoto. Occorrerà cercare di riempirlo con il ricordo e diffondendo l’eredità importante che lascia ai giovani e ai meno giovani di Md.


Un abbraccio alla famiglia e ai suoi cari

L’Esecutivo di Magistratura democratica