Ancora. E fino a quando?

Comunicati

Ancora. E fino a quando?


La dura protesta dei detenuti del carcere di Sollicciano di ieri segue la notizia del cinquantunesimo suicidio dall’inizio dell’anno di una persona ristretta. In questo caso si tratta di un ragazzo di venti anni originario del Marocco e, come negli altri casi, si tratta di una vita, la cui dignità e integrità fisica e morale - prima ancora del recupero sociale - sono state affidate allo Stato.


Ormai da anni viene denunciata, oltre che da Magistratura democratica, da Antigone, dall’avvocatura, dall’accademia, una situazione carceraria che a causa del sovraffollamento e della fatiscenza di gran parte degli istituti di pena, risulta contraria a diritti fondamentali dell’uomo e alla Carta costituzionale. 


Lo stesso Presidente della Repubblica ha sottolineato quanto sia indispensabile affrontare immediatamente la situazione, con l’adozione di interventi urgenti e il Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa è intervenuto per l’adozione di rapide misure correttive per prevenire i suicidi. 


Eppure questo sembra non essere sufficiente perché il governo e la politica si assumano la responsabilità di adottare le necessarie riforme strutturali e le indifferibili misure urgenti, limitandosi a interventi (come l’aumento dell’organico della polizia penitenziaria) utili ma settoriali e non idonei a incidere sul tasso di costituzionalità della detenzione.


Oltre a sollecitare un serio programma di investimenti che riguardi infrastrutture, servizi sanitari, operatori, accesso al lavoro, attività risocializzanti, Magistratura democratica si dichiara vicina e pronta a convergere con i singoli e le associazioni che percepiscono la situazione dei reclusi come incompatibile con i valori costituzionali, sintomo di una inquietante e più generale disattenzione verso le marginalità sociali. Per questo torniamo a chiedere l’adozione di misure urgenti per ridurre il sovraffollamento carcerario quali l’amnistia e l’approvazione del disegno di legge sulla liberazione anticipata speciale.


L’Esecutivo di Magistratura democratica

06/07/2024

Articoli Correlati

La modifica al Testo unico sulla dirigenza giudiziaria

Per una vera autoriforma della magistratura


È in corso davanti al Plenum del Csm la discussione sulle modifiche da apportare al Testo Unico sulla dirigenza giudiziaria. 
Il tema della dirigenza giudiziaria, negli anni, ha modificato profondamente la fisionomia del governo autonomo della magistratura e, purtroppo non di rado, la stessa percezione che alcuni magistrati hanno del loro ruolo.

Comunicati

La straordinaria necessità e urgenza di impedire ai magistrati di partecipare alle riflessioni giuridiche


Scriveva Piero Calamandrei: «sempre, tra le tante sofferenze che attendono il giudice giusto vi è anche quella di sentirsi accusare, quando non è disposto a servire una fazione, di essere al servizio della fazione contraria». 

Eventi

Relazione sull'accesso di Magistratura democratica alla Rems di Calvi Risorta del 16 novembre 2024


Il 16 novembre 2024, la sezione napoletana di Md ha organizzato un accesso alla Rems di Calvi Risorta (Residenza per l’esecuzione di misure di sicurezza) cui hanno partecipato, oltre ad alcuni iscritti all’associazione, anche magistrati non iscritti ed avvocati dell’Associazione Antigone Campania. 

Comunicati

Il Csm interviene a tutela del Tribunale di Bologna


Ci troviamo in un momento storico in cui si ripetono – con frequenza e intensità crescente – ripetute aggressioni mediatiche alla persona di singoli magistrati: si tratta di attacchi gravi per i toni utilizzati – spesso sguaiati, gratuitamente offensivi, quando non violenti – e perché, spesso, provengono da persone che rivestono alti incarichi istituzionali; dichiarazioni che, poi, risultano amplificate dai media, talora con un’ulteriore esasperazione dei toni che rischia di sollecitare – come già sta avvenendo – risentimento e violenza verbale verso chi ha il torto di esercitare una pubblica funzione. 

Comunicati

Il Csm riprenda a esercitare la sua funzione di tutela della credibilità dell’Ordine giudiziario


Si ripetono con sempre maggiore frequenza gravi attacchi ai magistrati che – nell’esercizio delle loro funzioni – assumono decisioni sgradite alla contingente maggioranza politica.