Le sanzioni imposte il 20 agosto 2025 dall’amministrazione statunitense a due giudici e due sostituti procuratori della Corte penale internazionale confermano che è in corso un attacco sistematico contro la Corte e l’intero sistema di tutela dei diritti umani e dello stato di diritto a livello globale.
Le misure in questione fanno seguito a quelle già applicate a quattro giudici e al procuratore capo rispettivamente nel giugno e nel febbraio 2025, ai sensi dell’ordine esecutivo 14203, secondo cui «la CPI ha intrapreso azioni illegittime e infondate prendendo di mira l’America» e il suo «stretto alleato Israele».
Colpendo i funzionari della Corte penale internazionale come ritorsione per aver adempiuto al loro mandato, le sanzioni costituiscono un’inaccettabile minaccia per le persone interessate e per l’indipendenza della Corte, pregiudicandone l’efficace funzionamento e producendo un effetto dissuasivo che impedisce agli individui e alle organizzazioni della società civile di cooperare con la Corte penale internazionale.
MEDEL osserva con grande preoccupazione che questo attacco è stato sferrato in risposta alle attività della CPI relative a crimini gravi, in un contesto in cui l’integrità del sistema dello Statuto di Roma è messa in discussione anche dagli Stati aderenti che non adempiono ai loro obblighi di cooperazione. Questo scenario preoccupante è stato nettamente aggravato dal recesso dell’Ungheria dalla CPI, noncurante dell’impegno dell’UE a raggiungere l’universalità e la piena attuazione dello Statuto di Roma.
La posta in gioco è molto alta e riguarda proprio il principio secondo cui la legge deve prevalere sulla forza e sulla violenza.
MEDEL desidera sottolineare che la CPI è una pietra miliare del sistema di giustizia internazionale al quale, dopo gli orrori dei conflitti passati, abbiamo affidato il compito di attribuire responsabilità agli autori dei crimini più atroci e di proteggere le vittime.
Nell’esprimere il proprio pieno sostegno e solidarietà ai funzionari della CPI colpiti dalle sanzioni, MEDEL invita gli Stati aderenti a rimanere uniti e compatti nella difesa dell’indipendenza e dell’autorevolezza della CPI:
• adottando misure concrete per proteggere dagli attacchi e dalle pressioni esterne la Corte penale internazionale, i suoi funzionari eletti e il personale, nonché tutti coloro che si battono per difendere i principi della giustizia penale internazionale,
• garantendo la piena cooperazione e un sostegno efficace affinché la Corte possa adempiere al proprio mandato.