Indipendenti nella difesa del diritto e della pace

La funzione essenziale dei giudici, di imporre un argine all’uso della forza fine a sé stessa e alla volontà di potere, e di controbilanciare la tendenza alla distruzione con l’ethos dell’umanità, è un’idea che nasce e si sviluppa con la stessa idea dell’Europa, dall’eredità indoeuropea, passando attraverso la cultura classica e l’illuminismo, sino ad arrivare all’epoca delle costituzioni europee postbelliche, che hanno voluto una magistratura indipendente proprio per garantire sempre l’esistenza di un potere capace di porre un limite alla furia distruttrice dei nazionalismi e dei colonialismi. 


Nel documento con il quale Magistratura democratica ha aderito alla manifestazione per la pace del 21 giugno 2025, sono citate anche recenti pronunce della Corte europea dei diritti umani che riconoscono non il diritto,
ma il dovere dei giudici di prendere la parola quando l’equilibrio costituzionale, che si fonda sul diritto internazionale, sullo Stato di diritto e sui diritti umani, è in pericolo. Pensiamo che nessuno, men che meno il ministro della Giustizia, possa seriamente sostenere che in questo frangente storico non vi sia un attuale e serio pericolo di implosione degli ordinamenti democratici europei, fondati sul riconoscimento e sulla cooperazione internazionale tra gli Stati e sulla libertà di autodeterminazione dei popoli. 


Le tragedie nella Striscia di Gaza e in Ucraina, insieme ai moltissimi altri conflitti in atto o sull’orlo di esplodere, impongono ai giuristi tutti e ai giudici in particolare di mettere in guardia sui rischi che questa deflagrazione bellica comporta per interi popoli, se non per l’umanità intera.


Questa è l’unica definizione corretta di terzietà della magistratura, l’indipendenza dal potere politico e la possibilità di intervenire a difesa dell’ethos e della protezione dell’umanità, quando le politiche imperialiste
e nazionaliste passano il segno ed espongono la civiltà umana al rischio concreto della distruzione di massa. 
L’idea di una magistratura indifferente di fronte allo sterminio diffuso e alla sempre più sdoganata idea di una terza guerra mondiale nucleare, concentrata esclusivamente sulla trattazione di singoli fascicoli quando la stessa precondizione di esistenza del diritto e della civiltà è a rischio, non ha nulla a che vedere 
con la terzietà ma, rappresenta, al contrario, l’idea di una burocrazia servile, che non comprende come l’esistenza stessa della giustizia e della sua amministrazione richiedano la difesa della pace internazionale e l’arresto di pericolosi esasperati nazionalismi che si esprimono con la guerra alle popolazioni civili. L’idea che abbiamo della magistratura è quella di una assoluta terzietà e di una ferma e non negoziabile indipendenza dai governi, nella difesa del diritto e della pace internazionale.

L’Esecutivo di Magistratura democratica