
L’intervento
La magistratura torni all’impegno comune sui diritti e sulle garanzie
Le parole che il Presidente Mattarella ha indirizzato qualche giorno fa ai magistrati in tirocinio ci richiamano ad una visione alta dell’associazionismo giudiziario: luogo di confronto sulle diversità di «autentiche opzioni culturali e valoriali», e di crescita della magistratura che, nel dibattito «attento e plurale», trova un «utile mezzo per promuovere l’elaborazione di risposte legittime alle pressanti istanze di tutela giudiziaria».
Un messaggio importante per la tutta la magistratura che sta perdendo consapevolezza del valore del confronto associativo e, con essa, la base ideale del suo impegno comune per i diritti e per le garanzie.
Come ha scritto Luigi Ferrajoli, nell’associazionismo la magistratura ha costruito la sua identità costituzionale, realizzando nei rapporti fra uguali propri di ogni associazione quel cambiamento culturale necessario per superare la visione di sé come ordine gerarchicamente strutturato; nel confronto associativo la magistratura ha trovato il suo comune denominatore di valori unificanti e si è strutturata come soggetto collettivo. Se cessa di essere e di sentirsi tale, è destinata a regredire alla dimensione della pura corporazione, dove si amministrano e si governano gli interessi dei singoli e le rivendicazioni di categoria, e tutti diventiamo portatori di aspettative individuali e di visioni di «parte».
Così oggi rischiamo di essere percepiti e di presentarci nel confronto pubblico e istituzionale: ognuno per sé e in rappresentanza della «sua parte»; interlocutori accreditati alcuni, meno legittimati altri; ciascuno con le sue proposte ma nessuno al tempo stesso partecipe ed espressione di un progetto comune.
Nelle logiche della corporazione il pluralismo non è più e non è più percepito come un valore condiviso ma diventa un pericoloso retaggio dal quale la magistratura deve liberarsi perché l’imparzialità «esige» l’omologazione culturale e la neutralità: oggi siamo pronti alla difesa del «principio» quando pubblicamente il sottosegretario Morrone lo attacca, esprimendo il diffuso senso comune di una magistratura divisa per «fazioni» e infestata dalle «correnti», ma non siamo consapevoli di quanto noi stessi rischiamo di indebolirlo se abbandoniamo il terreno del confronto associativo per ricercare o accettare all’esterno forme di interlocuzione privilegiata in nome della «parte» che sentiamo di rappresentare.
Il nuovo scenario politico ci pone di fronte a difficili sfide per la tutela dei diritti e delle garanzie, a scelte che stanno invertendo la scala di principi disegnata dalla nostra Costituzione e demolendo quella cornice di valori di riferimento della nostra comunità e di continuità con la nostra storia.
La magistratura deve essere all’altezza di questo contesto e del ruolo che spetta ad una giurisdizione ancorata ai principi costituzionali e sovranazionali e nella dimensione associativa deve costruire le basi culturali del dibattito «attento e plurale» che questo difficile obiettivo richiede.
Le parole del Segretario dell’Unione Camere Penali, Avv. Francesco Petrelli, nell’intervento di presentazione del prossimo congresso (Congresso dei penalisti:perché il titolo è «Il Buio oltre la siepe») hanno aperto l’ampio orizzonte della sfida difficile che ci attende, chiamando anche la magistratura al confronto per la difesa dei diritti e delle garanzie, del processo come strumento di libertà e dello Stato di diritto, della nostra democrazia e del nostro progetto di Europa fondato sui valori di eguaglianza e di solidarietà.
La magistratura deve essere pronta e convinta nel raccoglierla, ponendosi al fianco dell’avvocatura come parte di un fronte più esteso, in difesa dell’identità democratica della nostra comunità e di tutte le conquiste di civiltà che ne rappresentano il patrimonio ideale e spirituale.
È il momento di dimostrare che avvocati e magistrati, come auspicava Calamandrei, avvertono quell’«inesorabile complementarità» delle loro funzioni che li unisce nella difesa dei valori di libertà e di solidarietà.
Questa difesa deve vederci oggi, senza incertezze, dalla stessa parte e ci consentirà di riconoscerci anche quando il «buio» che sta avvolgendo il nostro Paese sarà ancora più fitto.
Corriere della Sera, 31 luglio 2018
Articoli Correlati
dal Consiglio nazionale
Il nuovo esecutivo di Magistratura democratica
Nella sua prima riunione il Consiglio nazionale di Magistratura democratica uscito dal Congresso di Napoli del 10-12 novembre 2023 ha eletto i nuovi organi direttivi.
Comunicati
Comunicato del Consiglio nazionale di Magistratura democratica 1° dicembre 2023
Negli ultimi giorni Magistratura democratica è stata oggetto di gravi attacchi da parte di esponenti di primo piano del governo e dei media. Magistratura democratica è stata accusata di avere coltivato “scopi cospirativi” e di voler svolgere un ruolo di “opposizione giudiziaria”.
Video
Giurisdizione e conflitti in Europa e nel mondo
Napoli, 10 novembre 2023
XXIV Congresso Nazionale di Magistratura democratica
da "Repubblica"
"L'Italia rischia di finire come la Polonia, a rischio l'indipendenza di giudici e pm"
“Il rischio dovunque è oggi la regressione dello stato di diritto”. Lo dice Mariarosaria Guglielmi, per tutti Maro, la presidente di Medel, la sigla dei Magistrats européens pour la démocratie et les libertés. Per anni pm a Roma, e adesso pm per Eppo, la procura europea, ex segretaria di Md, Guglielmi ha appena chiuso con i colleghi a Napoli il congresso di Magistratura democratica. Da cui arriva un allarme forte per il rischio che la nostra Costituzione sia stravolta e i rischi rappresentati da riforme che, come accaduto in Polonia e Ungheria, intervengono sull’assetto di indipendenza di giudici e pm.
XXIV Congresso
Conflitti e diritti in un mondo in movimento
Napoli, Centro Congressi Stazione Marittima, 10-12 novembre 2023
da Repubblica - Napoli
La Russa al congresso nazionale di Md a Napoli: “È la prima volta di un presidente del Senato”
“L’associazionismo non sia riflesso di divisioni politiche, già facciamo tanti danni noi politici...” “Ho risposto a un invito molto cortese che mi onora. Credo che sia la prima volta che un un presidente del Senato partecipa a un congresso di Md”. Esordisce così Ignazio La Russa, tra le toghe di Magistratura democratica, la corrente di sinistra di giudici e pm, riunite a congresso a Napoli per discutere di “conflitti in un mondo in movimento”.
2'Md
Pino Borrè: una magistratura soggetta soltanto alla legge
Riccardo De Vito parla di Pino Borrè, protagonista della stagione di riscatto di una magistratura soggetta soltanto alla legge.
Comunicati
Critiche e linciaggi. In difesa della giurisdizione
Il gruppo di Magistratura democratica ha presentato al Cdc, riunitosi oggi e domani in Cassazione, un documento molto forte.
Parole di Giustizia 2023
Casa dolce casa? Diritti per abitare il futuro
Vivere senza una casa è da sempre il segno tangibile della povertà più straziante. Una povertà materiale ed economica, prima di tutto, ma anche affettiva e di relazioni, di progetti esistenziali.