2'MD
Le 150 ore: dal lavoro alla scuola
Antonella De Peri, avvocata e negli Anni ‘70-‘80 insegnante di diritto ed economia nei corsi delle 150 ore, ci ricorda l’importanza dello Statuto dei lavoratori e della contrattazione collettiva nel dare ai lavoratori-studenti, la possibilità di utilizzare permessi per accrescere la loro istruzione.
L’esperienza delle 150 ore è stata fondamentale per tanti lavoratori che non avevano potuto accedere a studi superiori alla scuola media o addirittura, non avevano potuto completare il ciclo delle scuole medie. La partecipazione a queste lezioni rappresentava un ulteriore sforzo per i lavoratori ma le 150 ore hanno contribuito a dare concreta attuazione al principio costituzionale del diritto allo studio.
Articoli Correlati
2'MD
L'essenza del lavoro del giudice e la deriva aziendalistica
Anna Mori affronta il tema delle caratteristiche essenziali del lavoro giurisdizionale, poste a confronto con richieste di “performance” e derive aziendalistiche.
2'MD
Il giudice riflessivo (non isolato, non “stella”)
Gaetano Campo ci parla della complessità del lavoro giurisdizionale, che richiede al magistrato una dimensione collettiva e di confronto, opposta rispetto alle derive verso l’isolamento o verso la ricerca di personale visibilità.
2'MD
Il lavoro in Consiglio giudiziario
Domenica Miele parla del lavoro in Consiglio giudiziario e del senso della rappresentanza istituzionale dei magistrati.
Video
Vittorio Manes: Giustizia mediatica
Il professor Vittorio Manes, ordinario di Diritto penale nell’Università di Bologna, ci parla del suo recentissimo libro "Giustizia mediatica. Gli effetti perversi sui diritti fondamentali e sul giusto processo".
Le riflessioni di Magistratura democratica
Il diritto di riunirsi e di manifestare: bilanciamenti, regole, senso di responsabilità
Magistratura democratica è un’associazione di magistrati che fa del suo interrogarsi su quale sia il modo migliore di dare difesa ai diritti la sua carta d’identità. In quest’ottica si propone di analizzare i fenomeni prima che si trasformino in processi, affinché il processo non si traduca nel solo luogo di distribuzione di colpe e di ragioni.