Noi e Medel
A sostegno di Murat Arslan
"Non abbiamo lasciato la magistratura del nostro paese al suo destino. Abbiamo lasciato delle tracce in ogni angolo per guidarci al ritorno. Oggi assistiamo ad esili e detenzioni, ma tutto ciò non cambia la realtà. Il prezzo che stiamo pagando non fa altro che aumentare la nostra fiducia nel ritorno dello stato di diritto e della democrazia e la nostra volontà di lottare per questo scopo" – (Murat Arslan, nel discorso scritto in occasione del conferimento del Premio Václav Havel per i diritti umani 2017).
Murat Arslan, Presidente di Yarsav- la più grande associazione di giudici e pubblici ministeri in Turchia, membro di Medel, sciolta con il primo decreto del Governo annunciato dopo la dichiarazione dello stato di emergenza il 23 luglio 2016- è detenuto dall’ottobre 2016. Dopo un processo condotto in violazione di tutti i principi e le garanzie del giusto processo, come rilevato anche dal Relatore Speciale delle Nazioni Unite per l'indipendenza dei giudici e degli avvocati Diego Garcia-Sayán,con la sentenza del Tribunale di primo grado di Ankara del 18 gennaio 2019, Murat Arslan è stato condannato a dieci anni di reclusione per appartenenza a un’organizzazione terroristica. La sentenza è stata confermata in appello nell’ ottobre 2019 e nel novembre 2021 è diventata definitiva.
Murat Arslan è stato il testimone non silenzioso della fine dello Stato di diritto in Turchia e ha pagato in prima persona il prezzo del suo coraggioso impegno a favore dei diritti e di una giustizia indipendente.
Nel 2017 Murat Arslan ha ricevuto dall’Assemblea Parlamentare del Consiglio di Europa il Premio Václav Havel per il suo straordinario contributo alla difesa dei diritti umani.
Dopo un primo rifiuto di scarcerazione lo scorso anno, pur sussistendo tutti i requisiti oggettivi per la liberazione condizionale (Murat ha scontato 3/4 della pena) e pur essendo stata riconosciuta la sua "buona condotta", la decisione finale di pochi giorni fa è stata ancora una volta un rifiuto, basato su motivazioni arbitrarie, come i presunti insufficienti sforzi di reintegrazione sociale e non dimostrati rischi di recidiva.
Il caso di Murat Arslan è un esempio eclatante delle violazioni sistemiche dei principi dello stato di diritto e dei diritti fondamentali che si sono verificate in Turchia negli ultimi dieci anni, e che richiedono l'attenzione urgente della comunità internazionale e un intervento immediato da parte dell'Unione Europea e del Consiglio d'Europa.
MEDEL, insieme alle associazioni europee che fanno parte della Platform for an Independent Judiciary in Turkey - AEAJ, EAJ e Judges for Judges - ha inviato alle istituzioni europee e al Ministro della Giustizia turco le lettere allegate (https://medelnet.eu/medel-eaj-aeaj-and-judges-for-judges-in-support-of-murat-arslan/;
https://medelnet.eu/letter-to-the-turkish-minister-of-justice-medel-eaj-aeaj-and-judges-for-judges-in-support-of-murat-arslan/), chiedendo che siano compiuti tutti i passi necessari per garantire che la situazione di Murat Arslan e di tutte le persone
ingiustamente detenute sia rivalutata e che siano ripristinate le condizioni dello stato di diritto in Turchia.
Pensiamo sia importante in questo momento fare arrivare a Murat Arslan anche una dimostrazione concreta della solidarietà e della vicinanza dell’intera comunità europea di giudici e pubblici ministeri, con messaggi scritti e lettere, da inviare al suo luogo di detenzione.
MURAT ARSLAN SİNCAN CEZA İNFAZ KURUMLARI KAMPÜSÜ SİNCAN T TİPİ
KAPALI CEZA İNFAZ KURUMU B8- KOĞUŞ (Baba adı:Mehmet) 06946 YENİKENT / SİNCAN /ANKARA /TÜRKİYE
Al link https://medelnet.eu/medel-in-support-of-murat/ sono pubblicate le informazioni utili relative alla traduzione e spedizione dei messaggi e alle iniziative a sostegno di Murat.
MEDEL ha invitato tutti i magistrati europei a scrivere i messaggi anche nella propria lingua, da inviare prima della spedizione per la traduzione all’indirizzo medeltranslate@gmail.com. Le lettere saranno pubblicate anche sul sito di Medel.
Mariarosaria Guglielmi
Presidente di Medel
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