Carcere e gravidanza

Comunicati

Carcere e gravidanza


È di questi giorni la notizia di una giovane donna tunisina, tratta in arresto a novembre per possesso di stupefacente, sottoposta a custodia cautelare presso la Casa circondariale di Sollicciano, in stato di gravidanza e costretta dopo quattro mesi ad abortire per motivi di salute.


Leggi del 2001 e del 2011 prevedono, per le donne in stato di gravidanza il rinvio dell’esecuzione della pena (art. 146 c.p.) e l’applicazione della custodia cautelare in carcere solo in presenza di esigenze cautelari di eccezionale rilevanza (art. 275 c.p.p.). In ogni caso, alle detenute in stato di gravidanza deve essere assicurato l’accesso all’I.C.A.M. (istituto a custodia attenuata per le detenute  madri), nel quale le camere di custodia devono essere più ampie, e maggiori gli spazi di relazione e di sostegno.


Gli I.C.A.M. istituiti dal DAP sono attualmente soltanto quattro (Milano San Vittore, Venezia Giudecca, Lauro, Torino Le Vallette), mentre la maggior parte degli istituti di detenzione, come quello di Sollicciano, ne è tuttora priva.


Magistratura democratica, dopo una visita compiuta assieme ad Antigone e all’Avvocatura, già nel novembre del 2022 denunciava le gravi carenze strutturali del carcere di Sollicciano, tra cui oltre al sovraffollamento, la mancanza di acqua calda e le infiltrazioni d'acqua nelle celle.


Dopo più di un anno nulla è stato fatto, non sono stati fatti investimenti per allestire nuovi I.C.A.M. né per migliorare le condizioni di vita delle detenute e dei detenuti.


L’unica proposta di intervento che riguarda le donne in gravidanza e le giovani madri è stata di tipo repressivo: quel “pacchetto sicurezza” che ha escluso il differimento della pena ove dal rinvio derivi una situazione di pericolo, di eccezionale rilevanza, di commissione di ulteriori delitti.


Come magistrati non possiamo rassegnarci a considerare il carcere un luogo posto al margine dei diritti, dedicato a persone socialmente marginali, invece che un luogo in cui restituire dignità e decoro a persone da reinserire nel circuito sociale: la Costituzione ci impone di non tacere.

 

L’Esecutivo di Magistratura democratica

13/03/2024

Articoli Correlati

Comunicati

I primi compiti del nuovo Comitato direttivo centrale dell’ANM


Il nuovo Comitato direttivo centrale dell’ANM ha davanti a sé compiti difficili e fondamentali per la difesa dello stato di diritto. 

Comunicati

Le dichiarazioni rese oggi in Parlamento dal Ministro della Giustizia sul caso Almasri rappresentano una grave ferita allo Stato di diritto


Anziché rendere conto delle ragioni dell’omessa trasmissione degli atti alla Procura generale di Roma, ai fini dell’applicazione della custodia cautelare al cittadino libico Almasri e della sua consegna alla Corte penale internazionale, in esecuzione del mandato d’arresto emesso dalla Corte, il Ministro si è scagliato contro la Corte penale internazionale, non solo sindacando nel merito il mandato d’arresto, ma addirittura qualificandolo come “atto nullo” e “completamente sballato”.

Comunicati

The statements made by the Minister of Justice in Parliament today on the case Almasri are a serious wound to the rule of law


Instead of giving reasons for failure to transmit case records to the Attorney General of Rome’s office, for the imposition of precautionary detention to the Libyan citizen
Almasri and his surrender to the ICC, in execution of the arrest warrant issued by the Court, the Minister railed against the International Criminal Court. Not only by criticizing on the merits of the arrest warrant, but even naming it a "void act" and "completely messed-up".

Comunicati

Dopo le elezioni: la vitalità dell’Associazione nazionale magistrati, la realtà articolata dell’associazionismo


In un momento storico particolarmente delicato per l’ordine giudiziario, la Magistratura è stata chiamata a rinnovare i propri organi rappresentativi.