La dichiarazione adottata da MEDEL per il 10 marzo
The International Day of Women Judges
MEDEL sarà sempre al fianco di tutte le donne che - nei contesti più difficili - lottano per i diritti e le libertà
Il 10 marzo è stato dichiarato, con la risoluzione 75/274 dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite del 2021, “International Day of Women Judges” per sensibilizzare l'opinione pubblica sul ruolo essenziale delle donne nei sistemi giudiziari.
Questa giornata internazionale ci invita a riflettere sul legame indissolubile tra emancipazione femminile, Stato di diritto e democrazia.
L'uguaglianza di genere è una caratteristica essenziale di qualsiasi società democratica moderna. Ma non basta celebrare i risultati raggiunti denunciando gli ostacoli ancora da superare per garantire pienamente l'uguaglianza e le pari opportunità.
La nostra riflessione deve purtroppo inserirsi nell'attuale contesto di eventi drammatici che hanno riportato in Europa e nel mondo la devastazione della guerra, la violenza e la persecuzione di regimi oppressivi, l'erosione della democrazia e delle libertà.
In questi contesti, le donne stanno pagando il prezzo di un attacco sistemico ai loro diritti. Negando la loro identità e dignità, i regimi oppressivi compiono un ulteriore passo verso il controllo dell'intera società e l'imposizione della loro visione oscurantista.
In questa giornata, vogliamo richiamare l'attenzione su quanto sta accadendo in Ucraina, dove le donne stanno vivendo le indicibili violenze e sofferenze della guerra; in Iran, dove le donne sono il primo bersaglio della repressione e dell'oscurantismo; in Afghanistan dove, dopo la presa del potere da parte dei talebani, le donne rischiano ogni giorno la loro stessa sopravvivenza e sono perseguitate per il loro contributo alla costruzione di un sistema giuridico che tuteli i diritti individuali.
Quando riescono a fuggire, le donne mettono a rischio la propria vita. Nei giorni scorsi una nuova tragedia in mare si è verificata di fronte alle coste dell’Italia, con un pesante bilancio di vittime, tra le quali donne costrette a lasciare il proprio Paese per garantire un futuro migliore ai propri figli.
Le donne continuano ovunque a portare avanti una coraggiosa lotta per i loro diritti e le loro libertà. È una lotta per la democrazia, per la pace, per tutti noi.
MEDEL sarà sempre al loro fianco, e al fianco di tutte le donne che, non potendo più esercitare la professione nella magistratura e nell’avvocatura del proprio paese, continuano a sostenere lo Stato di diritto con la loro coraggiosa testimonianza.
Articoli Correlati
Noi e Medel
Immigrazione in Europa e diritti fondamentali. Quale progetto per la prossima legislatura europea?
12 aprile 2024 - Università Roma Tre, ore 9.00 - 17.30
Dipartimento di Giurisprudenza, Sala del Consiglio - Via Ostiense, 161/165, Roma
Noi e Medel
MEDEL conferences on the eve of the June 2024 election for European Parliament – Florence 5 April 2024, Rome 12 April 2024, Paris 31 May 2024
Firenze, 5 aprile 2024
Roma, 12 aprile 2024
Giornata internazionale delle donne in magistratura, 10 Marzo 2024
MEDEL celebra la Giornata del 10 Marzo, sottolineando ancora una volta l'impegno delle donne per la giustizia e per lo Stato di diritto.
Ovunque, le donne hanno portato un cambiamento democratico all'interno dei sistemi giudiziari: una nuova idea di uguaglianza che ha favorito il progresso della cultura dei diritti; una nuova concezione dell'apertura e della rappresentatività - e una maggiore legittimità democratica - dei sistemi giudiziari in tutto il mondo.
Noi e Medel
Giornata di Allerta per l'Indipendenza della Giustizia
Ogni 23 maggio, MEDEL celebra la Giornata di Allerta per l'Indipendenza della Giustizia rendendo omaggio a Giovanni Falcone e al suo impegno per la Giustizia, che ha portato al sacrificio della sua vita, insieme a quella di Francesca Morvillo e dei tre agenti di polizia incaricati della loro sicurezza.
Noi e Medel
La lettera di Murat Arslan
Uno dei momenti più intensi dell’Assemblea generale di Iustitia, a Varsavia, sabato scorso: la lettera di Murat Arslan, giudice e presidente di Yarsav, associazione indipendente di magistrati turchi, sciolta con il primo decreto del Governo dopo la dichiarazione dello stato di emergenza nel 2016. Impegnato nella difesa dei diritti e della giustizia, Murat è stato arrestato, è detenuto dal 2016 e sta scontando una condanna a 10 anni di reclusione. Nel 2017 gli è stato assegnato dal Consiglio di Europa il premio Vaclav Havel per i diritti umani. Le sue parole e queste immagini ci commuovono profondamente.